Rubavano i vestiti donati alla Caritas
SANTA MARIA DI SALA. Rubavano i vestiti dai contenitori della Caritas per rivenderli e piazzarli nei mercatini di Natale dell’Est Europa. I carabinieri di Mirano hanno scoperto e stroncato una vera e propria organizzazione, seppur famigliare, dedicata al furto e al riciclaggio di capi di abbigliamento, giocattoli e accessori usati. Denunciati padre e figlio, che svuotavano i contenitori gialli benefici di mezza provincia, riempiendosi la casa di sacchi di materiale usato ma ancora in buono stato, destinato ai poveri.
L’operazione ha avuto inizio in estate: a luglio una pattuglia dei militari di Mirano, comandati dal maresciallo Leonardo Mirto, aveva fermato e sottoposto a controllo due rumeni, D.M., 46 anni e suo figlio, D.A.C., di 22, che gironzolavano per le strade del graticolato salese a bordo di un furgone, con targa anch’essa rumena. Il furgone era già stato segnalato da alcuni residenti perché era stato visto fare la spola tra i vari cassonetti gialli della Caritas dislocati in zona, utilizzati per la raccolta di indumenti da destinare ai poveri. Il sospetto che non si trattasse degli addetti della cooperativa di Mestre “Il Grillo”, che si occupa del servizio di raccolta per conto della Caritas, si è rivelato fondato dopo quel controllo. In quel furgone, infatti, i militari avevano trovato stipati all’inverosimile 120 sacchi neri, con vestiti usati di ogni genere, evidentemente appena rubati dai contenitori stradali grazie soprattutto all’agilità del ragazzo, che si intrufolava nel sistema di chiusura a ribalta dei cassonetti, prelevando il contenuto, che poi il padre sistemava nel furgone.
I carabinieri miranesi ci avevano visto lungo: da quel controllo infatti è partita un’indagine che ha portato a raccogliere diversi elementi sull’attività illecita svolta dai due. Appena ottenuto un decreto di perquisizione dal giudice, la scorsa settimana i militari si sono così presentati alla porta di casa dei due stranieri, scoprendo altri 350 sacchi di vestiti. L’appartamento era in pratica utilizzato come un magazzino: sacchi di indumenti usati dappertutto, anche in salotto, che i responsabili de “Il Grillo” hanno subito riconosciuto come possibile merce proveniente dalla campane disseminate nel territorio, Miranese ma anche Mestre e Riviera.
Quello della famiglia rumena si è rivelato un vero e proprio business. I sacchi erano riempiti e suddivisi per natura del contenuto: i vestiti separati per tipologia, i giocattoli da una parte, gli accessori da un’altra, tutto pronto per essere trasportato oltrefrontiera e rivenduto sulle bancarelle natalizie dell’Est. I due rumeni sono stati denunciati per ricettazione in concorso, con il sequestro di tutta la merce, affidata all’ente benefico in attesa di accertamenti sulla proprietà. L’indagine però non è finita: i carabinieri infatti vogliono capire a chi i due si appoggiassero e se nel traffico illecito dei vestiti fossero coinvolti eventuali complici.
Filippo De Gaspari
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