Rubavano a Noale, arrestati in quattro
NOALE. Era un appartamento in un condominio di via Giovanni XXIII la base logistica di una banda di predoni albanesi. A scoprirlo e ad arrestare tutti i componenti della gang, a seguito di una lunga attività investigativa, sono stati i carabinieri di Camposampiero.
Fermati con l’accusa di furto in abitazione a Noale e ricettazione di un’auto quattro albanesi, di cui due con precedenti specifici. Sono tutti senza fissa dimora: Lorenc Dukagjini, 24 anni, Kelvin Jushi, 24 anni, Klajdon Baraktari, 23 anni e Jorgen Leka, 30 anni, sono stati portati al carcere Due Palazzi di Padova per scongiurare il pericolo di fuga.
Denunciato per favoreggiamento B.A., 27 anni, regolarmente residente nell’appartamento-covo di Camposampiero, che aveva dato ospitalità agli arrestati. A contribuire a portare a termine con successo l’operazione è stato anche lo stretto monitoraggio del condominio. Un paziente lavoro di controllo che ha fatto sì che i militari individuassero l’appartamento in uso alla banda, così da predisporre un idoneo servizio finalizzato alla cattura dei sospettati al momento opportuno.
Momento che è arrivato venerdì sera, quando un’Audi A3 con a bordo quattro persone è giunta in via Giovanni XXIII. Un controllo ha permesso di accertare che la veloce due volumi era stata rubata lo scorso 28 novembre a Oderzo, nel Trevigiano. La prova che gli investigatori attendevano per intervenire direttamente.
Prima che i carabinieri entrassero in azione la banda si è divisa: due occupanti sono scesi dalla macchina mentre gli altri due sono ripartiti. Durante il tragitto, questi ultimi hanno però incrociato una gazzella, cosa che li ha convinti a liberarsi dell’Audi rubata mollandola in un parcheggio.
Nel frattempo gli uomini dell’Arma appostati in via Giovanni XXIII vedono uscire dal condominio un quinto uomo, che si mette alla guida di una Fiat Punto e si allontana verso Camposampiero per tornare poco dopo insieme ai due dell’Audi.
È a questo punto che scatta il blitz: prima vengono ammanettati i tre della Punto, poi scatta l’irruzione nell’appartamento dove si erano rifugiati gli altri due componenti la banda. Dalle perquisizioni fatte sui cinque, sull’auto e nello stesso appartamento è saltato fuori il bottino di tante razzie, non ultime quelle compiute la sera stessa a Noale, nel Veneziano. Telefonini, orologi, portafogli, giubbotti, scarpe, monili in oro, mille euro in contanti e arnesi da scasso.
Giusy Andreoli
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