Rubano trattore da 100 mila euro inseguiti e arrestati tre albanesi

Fossalta di Portogruaro. Sono stati rintracciati bagnati e sporchi di fango solo 40 minuti dopo il colpo Nel cellulare di uno di loro c’erano le coordinate di Google Maps dove era nascosto il mezzo agricolo
Di Alessio Conforti
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FOSSALTA DI PORTOGRUARO. Rubano un costosissimo trattore a Morsano ma dopo soli quaranta minuti vengono fermati e arrestati mentre viaggiano a bordo di un’auto lungo la strada statale 14. Operazione lampo dei carabinieri nella notte tra domenica e lunedì.

Sono le 2.30 del mattino quando il titolare dell’azienda agricola “Bianchi”, situata a Morsano in via Centro, al civico 1, lancia l’allarme a seguito del rumore del suo trattore in movimento, un John Deer del valore di 100mila euro. I ladri, per sganciarlo dal carro botte, avevano tranciato tutte le condutture oleodinamiche ed elettriche che lo collegavano al rimorchio, presumibilmente servendosi di una cesoia. I militari dell’arma, diramate le ricerche, fermano una Volkswagen Passat con targa italiana sulla statale a Fossalta di Portogruaro. A bordo vi sono tre albanesi, i quali ad un primo controllo appaiono esageratamente bagnati e sporchi di fango. Senza contare che non sapevano fornire alcuna giustificazione alla loro presenza in loco, contraddicendosi più volte. Uno di questi risultava inoltre gravato da denunce per reati contro il patrimonio: condizione che hanno spinto i militari a procedere ad una perquisizione e in seguito all’accompagnamento nella caserma di Portogruaro. Durante i controlli uno dei tre soggetti lascia però improvvisamente cadere a terra una chiave, credendo di non esser visto. Il gesto, tuttavia, non sfugge ai carabinieri che una volta recuperato l’oggetto notano come vi sia ben visibile lo stemma John Deer, marca del trattore asportato poco prima a Morsano. In manette sono dunque finiti Besnik Habili, 23 anni, Elton Ismaili, 28 anni e Rifat Dyrmyshi, 27 anni, tutti tre in Italia senza fissa dimora. Dalla perquisizione della Passat sono saltati fuori attrezzi da scasso, guanti da lavoro e i telefoni cellulari dei tre. Proprio nel corso del controllo di uno di questi, in particolare uno smartphone, i carabinieri scoprono come poco prima siano state digitate, nel noto applicativo Google Maps, le coordinate di un luogo in aperta campagna a Villotta di Chions. Giunti sul posto con una gazzella i carabinieri spalancano le porte di un capannone dismesso da diverso tempo, trovandosi di fronte proprio il trattore rubato. Nel frattempo, in caserma, era giunto anche il proprietario del mezzo con una seconda chiave, identica a quella trovata in possesso degli albanesi. I tre, su disposizione del Procuratore di turno Marco Brusegan, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria e accompagnati in carcere a Pordenone.

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