Rubano tablet alla "Nave de Vero", due ragazze arrestate
MESTRE. Primo giro di vite della polizia contro l'ondata di furti nei supermercati.
Nella giornata di mercoledì 27 aprile, le Volanti della Questura di Venezia hanno proceduto all’arresto, per tentato furto aggravato in concorso, di due ragazze di 26 anni, T.E. e C.I., entrambe residenti nel trevigiano, ed entrambe con numerosi precedenti specifici per reati contro il patrimonio.
Le due sono state colte nell’atto di asportare, senza pagare, due tablet da un negozio sito all’interno del centro commerciale "Nave de vero" sulla Romea, dopo averne danneggiato le confezioni e neutralizzato il sistema antitaccheggio. Prosegue, quindi, la forte reazione della polizia di stato ai reati contro il patrimonio, favorita dalla collaborazione dei privati cittadini e dei dipendenti degli istituti di vigilanza privata, sempre pronti a segnalare tempestivamente al 113 situazioni di rilievo.
Le due giovani, verso le 17.30 di mercoledì sono state notate da una addetta alla sorveglianza che le ha viste mentre, con fare sospetto e furtivo, si intrattenevano nei pressi di un espositore di tablet del reparto PC.
Mentre una delle due faceva da “palo”, l’altra prelevava due tablet e ne asportava i blister antitaccheggio. Entrambe cercavano, quindi, di dileguarsi dalla uscita senza acquisti del negozio ma qui sono state bloccate dall'addetta alla vigilanza e dal responsabile della sicurezza: inizialmente, negavano ogni addebito ma, infine, estraevano da sotto le maglie, la refurtiva occultata, del valore complessivo di circa 800 euro.
I responsabili della sicurezza interna richiedevano al 113 l’intervento di una Volante, che giungeva poco dopo, e procedeva all’assunzione di informazioni dagli interessati, nonché all’identificazione delle due ragazze e ad accertamenti in banche dati dai quali emergeva che le stesse avevano a carico diversi precedenti per reati contro il patrimonio. Le due ragazze sono ritenute delle professioniste del taccheggio, con numerosi precedenti, e anche per il comportamento: non avrebbero avuto il minimo scrupolo nel tentativo di asportazione di beni di ingente valore con metodica ed organizzata suddivisione dei compiti, nonostante il luogo fosse caratterizzato da una significativa presenza di persone. Quindi, è scattato l'arresto per tentato furto aggravato in concorso.
Oggi in tribunale il giudizio direttissimo: ora si trovano agli arresti domiciliari.
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