Rubano il presepe dalla tomba della figlia

MUSILE. Il Natale non ha mai potuto festeggiarlo, come non ha mai potuto provare la felicità di scartare i doni sotto l’albero. Anche per questo, come per restituirle ciò che la vita non le ha dato, la mamma porta ogni anno sulla sua tomba nel cimitero di Musile qualche giocattolo. Pochi giorni fa vicino alla lapide la mamma ha posizionato anche un piccolo presepe. Ma nella notte tra sabato e domenica qualcuno l’ha rubato. «È un gesto vergognoso. Mi auguro che chi l’ha compiuto si penta e lo rimetta sulla tomba di mia figlia», ha aggiunto la mamma di Musile.
Recarsi in cimitero per salutare la propria piccola, nata morta nel 2013, è un piccolo momento di intimità tra la mamma e la figlia. Un attimo profanato da chi sabato notte ha deciso di rubare un presepe dalla tomba di una bambina. Non è la prima volta tra l’altro che un episodio simile si verifica. Qualche mese erano spariti anche alcuni giocattoli. Una campanellina, qualche pupazzetto. Tutte cose di scarso valore economico, ma che sono il regalo di una mamma per la bambina con cui avrebbe voluto festeggiare compleanni e natali per tutta la vita. «Mi chiedo chi possa compiere un gesto tanto vergognoso», continua. Il furto è stato regolarmente denunciato ai carabinieri, ma sarà certamente difficile risalire al responsabile. Il cimitero non ha telecamere di video sorveglianza, e, ovviamente, di testimoni non ce ne sono. Anche per questo ieri la mamma ha preso carta e penna e ha affisso un cartello sul cancello del cimitero, cin sui sfoga contro «l’uomo misero che non ha rubato per fame». «Ho chiamato anche il sindaco», prosegue la mamma, «e gli ho fatto una richiesta accorata. Ho chiesto che posizioni al più presto delle telecamere di video sorveglianza in cimitero, cosicché io non debba più trovarmi di fronte alla profanazione della tomba di mia figlia».

Un mese fa la stessa cosa era accaduta nel campo santo di Concordia. A metà novembre qualcuno si era divertito a trafugare dalla tomba di un bambino morto a 4 anni, sempre nel 2013, alcuni oggetti che i genitori avevano posizionato. «Ringrazio quella persona (la definisco così per non essere volgare)» avevano detto i genitori, «che per l’ennesima volta si è divertita a trafugare degli oggetti significativi per noi dalla tomba di mio figlio. Spero con tutto il cuore che la mano divina si posi su lui al più presto e mi auguro di non trovarlo mai in flagrante, altrimenti non risponderei delle mie azioni».
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