Ruba una bici e la vende su eBay. Preso
JESOLO. Nel pomeriggio del 12 maggio, verso le 17 a Jesolo, nei pressi di Piazza Mazzini, un negoziante lasciava per alcuni istanti la propria bicicletta all’esterno del negozio: subito dopo si accorgeva che la sua mountain bike, una Cannondale Scalpel, con telaio in fibra di carbonio ed accessori vari, del valore di circa 7.000 euro, era sparita.
Nei giorni seguenti, l’uomo, aveva provato a effettuare delle ricerche in internet, su diversi portali web di annunci nel tentativo di ritrovare la propria bicicletta.
Tra i vari annunci presenti, uno in particolare proponeva la stessa identica bicicletta che gli era stata rubata, ora oggetto di un’asta on-line su eBay (riconoscibile in quanto la sua bici aveva degli accessori particolari).
L’uomo si rivolgeva quindi, alla polizia del commissariato di Jesolo.
I poliziotti iniziavano le indagini sul profilo del venditore, il quale destava non pochi sospetti in quanto non vi erano feedback da parte di altri utenti, non vi erano altri annunci, mentre in seguito si riscontrava che il profilo su eBay era stato aperto appena tre giorni dopo il furto. Non solo: la vendita doveva avvenire solo contro-contanti previo accordo tramite e-mail, ritiro a Spinea zona Crea.
Tramite i servizi di sicurezza di eBay e Libero – Infostrada gli agenti dell’Ufficio controllo territorio del commissariato di Jesolo individuano i dati del venditore e il suo indirizzo e-mail.
Incrociando i primi dati con quelli della Banca dati interforze del Ministero dell’Interno le verifiche consentivano di isolare un solo nome: un ragazzo di 18 anni, V.F., di nazionalità moldava, residente a Spinea con precedenti per reati contro il patrimonio e spaccio di stupefacenti.
Veniva informata subito la Procura della Repubblica di Venezia che, valutato il quadro indiziario raccolto dalla polizia, disponeva la perquisizione locale presso l’abitazione del giovane.
I poliziotti sono quindi andati a casa del ragazzo a Spinea: qui identificavano il giovane, un 18enne, il quale ammetteva subito le proprie responsabilità e conduceva gli Operatori nel garage dove teneva la mountain bike.
Terminati gli accertamenti di rito, la mountain bike veniva sequestrata in attesa di essere restituita al legittimo proprietario.
Il giovane, indagato inizialmente per il reato di ricettazione, comprese le conseguenze cui andava incontro per l’ipotesi formulata dalla Procura di Venezia, decideva di collaborare con gli inquirenti raccontando di essere l’autore del furto e fornendo così tutti i dettagli.
Lo stesso, affermava di essersi recato a Jesolo per cercare un lavoro stagionale proprio nel luogo, nel giorno e nell’orario indicato dal denunciante e di non aver resistito alla tentazione di appropriarsi di quella bici, quindi di essere giunto presso la stazione degli autobus di Jesolo dove, con un piccolo supplemento del biglietto, riusciva trasportarla fino a Spinea.
Tali ammissioni varranno molto probabilmente a far derubricare l’ipotesi di reato di ricettazione a quella di furto aggravato da parte della Procura della Repubblica di Venezia.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia