Rotonda verso le Generali il progetto è di Brugnaro

Il Comune di Venezia “scavalca” quello di Mogliano nella trattativa con il colosso assicurativo. Il sindaco: «Bisogna dare un accesso a oltre duemila dipendenti»

MOGLIANO. «Prossimamente presenteremo il progetto della nuova rotatoria verso le Generali»: si apre un nuovo spiraglio per la soluzione del celebre collo di bottiglia sul Terraglio in prossimità del ponte sul fiume Dese. Ma ad annunciare l’attesa svolta sulla trattativa per il cosiddetto “fagiolino” non è la sindaca di Mogliano, Carola Arena.

Le parole sono, infatti, quelle del suo collega di Venezia, Luigi Brugnaro. Rispetto ai mesi scorsi la situazione si è praticamente invertita. Il Comune di Mogliano da anni ha avviato una trattativa con Generali per condividere e cofinanziare una soluzione ai nodi viabilistici dell’area. La sede del gruppo assicurativo in via Marocchesa con oltre duemila dipendenti genera un ingente traffico veicolare in una zona critica. Siamo all’estremo sud della provincia di Treviso, a ridosso del confine con il territorio veneziano (ufficialmente Generali ha anche un civico sulla parte “mestrina” del Terraglio). È quindi fondamentale il dialogo con Ca’ Farsetti. Più volte Mogliano ha rivolto appelli ai vertici politici dell’amministrazione veneziana. Ad eccezione di qualche funzionario e dei tecnici, né il sindaco Brugnaro, né l’assessore di comparto Renato Boraso, negli ultimi mesi hanno però partecipato al tavolo congiunto avviato da Carola Arena con il rappresentanti del gruppo assicurativo triestino. Ora il colpo di scena. Secondo alcuni rumor il tira e molla di Mogliano, legato soprattutto al nodo dell’investimento economico, avrebbe finito per irritare i piani alti del leone alato, spingendo così Generali a chiudere la partita direttamente con Venezia. «Noi non scalziamo nessuno», precisa a riguardo il primo cittadino lagunare «ma come si dice? L’importante è prendere il topo, non il colore del gatto. Io sono abituato a fare le cose, bisogna dare assolutamente un accesso a tutte le persone che vanno a lavorare là e creare viabilità. Prossimamente presenteremo il progetto a cui abbiamo lavorato, altro non dico».

Le voci di un accordo a tre, Anas, Generali, Comune di Venezia, circolavano da settimane. Brugnaro lascia comunque la porta aperta anche all’amministrazione moglianese: «Speriamo che entrino alla fine anche loro». La questione del traffico all’incrocio con via Marocchesa è un tema antico ed è riemerso con forza, un anno fa, con la decisione della sindaca, Carola Arena, di chiudere l’ex provinciale di via Sassi, riservandola ai frontisti. Sono iniziate puntuali le code sul Terraglio. Quale soluzione? La prima proposta sul tavolo riguardava il prolungamento di via Marocchesa con accesso diretto al tratto liberalizzato dell’A27. Inizialmente accreditata proprio dalla sindaca moglianese tale ipotesi è stata presto abbandonata perché troppo onerosa e complessa per il numero di enti coivolti. A marzo sembrava pronto l’accordo sul fagiolino (un bypass su terreni di proprietà del gruppo Generali, con senso unico nell’attuale sedime del Terraglio in prossimità del Postiglione) ma qualcosa negli ultimi mesi si è inceppato. La trattativa Mogliano-Generali da mesi risultava sostanzialmente arenata. Di venerdì è l’annuncio “risolutivo” di Brugnaro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia