Rossi (No Gpl): «Chioggia si fermi contro l’impianto»
CHIOGGIA. «Chiediamo alla città di fermarsi per un’ora per dire no al deposito di Gpl». Fresco dell’incoronazione a Clodiense dell’anno, il presidente del comitato No Gpl Roberto Rossi annuncia una grande manifestazione per fine aprile nella quale si chiederà alle categorie, alle scuole e alla politica di unirsi congelando tutte le attività, in attesa dell’udienza del Tar del 10 maggio.
La premiazione ha caricato il comitato di nuove energie, cosa succederà nelle prossime settimane?
«È un premio che non va a me, ma al gruppo straordinario che da un anno e mezzo dedica tempo e energie a una causa che è della città intera. Uomini e donne che ci mettono l’anima e che, oggi, sono ancora più convinti che si arriverà al risultato. Il prossimo appuntamento è la manifestazione di fine aprile».
Sarà un corteo di piazza come in precedenti occasioni?
«No, sarà qualcosa di più. Certo partiremo o concluderemo in piazza, che è il simbolo della città, ma stiamo organizzando un evento grosso, tipo una serrata. Ci piacerebbe che per un’ora o due, il tempo della manifestazione, tutte le attività si fermassero, ci piacerebbe avere accanto tutto il Consiglio comunale e le sigle di categoria. Siamo già sicuri dell’appoggio degli studenti che stanno organizzando assieme a noi. La data non c’è ancora, ma sarà un sabato mattina, a ridosso dell’udienza del Tar».
Come vi state preparando per l’udienza?
«La Valutazione di impatto ambientale, che abbiamo commissionato a uno studio privato, è in dirittura d’arrivo. Abbiamo già a disposizione una bozza che stiamo studiando con il nostro legale, l’avvocato Matteo Cerruti di Rovigo, per poterla utilizzare in sede di Tar. I filoni sono due: smontare le motivazioni che la commissione provinciale utilizzò per decretare la non assoggettabilità del progetto a Via; entrare nel merito dell’impatto ambientale e della sicurezza con una perizia che invieremo in Procura».
La Via privata, l’assistenza legale, le manifestazioni. Come procede la raccolta fondi per sostenerne i costi?
«Confidiamo sempre nella generosità della città e ci attendiamo che le sigle economiche che non sono entrate nel ricorso al Tar con la formula ad opponendum, mantengano la promessa e ci aiutino con un contributo alle spese».
Il sindaco Ferro attende di conoscere il nuovo ministro dello Sviluppo economico per chiedere una nuova conferenza dei servizi. Ci sperate?
«Magari ci riuscisse. La pressione politica su Roma è per noi essenziale. Anche noi attendiamo di conoscere il nuovo Governo per riprendere il lavoro di confronto che avevamo avviato con fatica nella speranza di trovare margini di dialogo».
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