Rosetta, Millefiori, Murrine Un secolo di gioielli soffiati

MURANO. Un secolo di perle veneziane e prestigiosi manufatti in vetro realizzati con la tecnica a lume da una delle più note e longeve vetrerie di Murano, la Ercole Moretti e F.lli, che quest'anno celebra il centesimo anniversario di attività. Tra queste, la perla Rosetta, la più conosciuta al mondo, la perla Mosaico, o la Millefiori, fino alla straordinaria murrina. Fino al 6 gennaio, si possono ammirare – assieme a molti altri oggetti, al primo piano del Museo del vetro di Murano nella mostra “Ercole Moretti. Un secolo di perle veneziane”.
Quella delle perle veneziane è una lunga e appassionante storia: già nel 1338 è documentata una spedizione in barile da Venezia di paternostri di vitro (grani di vetro per le corone del rosario).
Le perle da canna o da avvolgimento sono ottenute utilizzando la materia prima precedentemente preparata nella lavorazione del vetro, la canna per l'appunto. Con l'invenzione della tecnica a lume la produzione di perle conosce un nuovo grande impulso; nasce così una nuova corporazione di mestiere, quella dei supialume (così chiamati perché, oltre alle perle, producevano anche oggetti vuoti all'interno perché soffiati a bocca) divenuta poi, nel 1672, "Arte dei Perleri".
Dopo questo sviluppo le perle veneziane conoscono una nuova straordinaria stagione quando le perle "a lume", le conterie e la perla Rosetta sono richieste soprattutto presso le colonie dell'Africa Occidentale, delle Americhe e in India. Nel 1911 – con la lavorazione della perla Rosetta, "l'aristocratica" - inizia a Murano la sua attività la Ercole Moretti, fondata dai fratelli Ercole e Norberto Moretti, ai quali si aggiunge qualche tempo Iginio, il terzo fratello. Qualche anno più tardi, visto il successo della "Rosetta", i Moretti avviano la produzione delle perle "Millefiori". Nel corso dei decenni, i Moretti non si sono limitati alle sole perle di tradizione veneziana. Nel 1930 presentano le collane fatte con perle "molate", che sorprendono ancor oggi per la loro modernità. Successivamente allargano ancora di più il campo dei loro prodotti: nascono così i bottoni per camicetta e le cosiddette perle "false", un nucleo di vetro rivestito di vernici madreperlacee che imitano le perle vere, quelle dell'ostrica. Siamo nel 1937.
Nel 1960 viene avviata la produzione delle imitazioni di pietre dure; nel 1968 nasce la murrina, una complessa composizione all'interno di una sagoma di rame piatto, che avvia una moda viva ancor oggi.
Si visita fino al 6 gennaio, tutti i giorni dalle 10 alle 18; dal 1° novembre dalle 10 alle 17. Il biglietto intero costa 8 euro, ridotto 5,50.
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