Romea più sicura con dieci rotonde

Chioggia. Il sindaco rigetta la proposta formulata dall’Anas «Servono altri progetti e un confronto con il ministro Delrio»

CHIOGGIA. Sulla Romea tutto tace. L’amministrazione comunale, che attende da mesi un cenno da Anas, ieri ha inviato un nuovo sollecito per il confronto sulle progettualità per la messa in sicurezza che doveva tenersi in città a settembre. In parallelo il sindaco Alessandro Ferro ha già ricordato più volte al ministro Graziano Delrio, incontrato a Venezia in occasioni istituzionali, l’impegno preso con la città per la riqualificazione. Nessun riscontro al momento da nessuno dei due fronti.

Intanto in città il tema continua a essere di attualità e i residenti si chiedono se davvero alla fine il progetto di messa in sicurezza si tradurrà solo in una decina di rotonde come Anas ha proposto in più di un’occasione. Per il territorio di Chioggia sarebbero tre, in corrispondenza dei punti più critici. «Ovviamente è una soluzione che noi respingiamo con fermezza», spiega il sindaco, «le criticità della statale non possono essere risolte con qualche rotonda qua e là che servirà solo a rallentare il traffico e creare ulteriori disagi a chi per lavoro o per studio è costretto a percorrere la Romea tutti i giorni. La scelta delle rotonde è forse la più semplice e la più economica per non aumentare il budget a disposizione per la messa in sicurezza del tratto veneto, ma noi abbiamo suggerito una variante a nostro avviso più adatta a risolvere i punti neri del territorio». Da mesi si parla di varianti senza arrivare a una soluzione condivisa. Anas aveva proposto la variante a est di Sant’Anna, insistendo su parte del Bosco Nordio, l’amministrazione aveva proposto la variante a ovest di Sant’Anna e il comitato per la Romea una variante della variante a ovest con innesto sulla strada provinciale Arzerone, che andrebbe a sollevare tutte le frazioni, Valli compresa, dal traffico pesante. Anas a più riprese ha fatto intuire che le soluzioni alternative sarebbero troppo onerose, ma ha sempre ribadito l’intenzione di presentare pubblicamente tutti gli studi di fattibilità in un incontro a Chioggia che doveva tenersi a settembre. «Sono passati tre mesi ma nessuno ci ha contattato», spiega Ferro, «ho inviato più solleciti, l’ultimo proprio ieri chiedendo lumi su questo incontro. Nel sollecito ho ricordato anche la pericolosità di alcuni tratti, in particolare la rotonda di ingresso a Valli, continuo teatro di incidenti. Attendo un cenno anche dal ministro Delrio che ho avvicinato negli ultimi mesi in tutte le occasioni pubbliche ricordandogli che in campagna elettorale aveva promesso di tornare a Chioggia per parlare solo di Romea».


 

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