Romea a 4 corsie Oggi il progetto presentato a Cav
CHIOGGIA. Dopo l’anteprima al teatro San Martino di Sottomarina, questa sera alle 18 nella municipalità di Marghera, il comitato per la Romea e la ferrovia di Chioggia, presenterà, assieme ai tecnici della Sinergo, progettisti dello studio di Maerne, il progetto e lo studio di fattibilità della Romea a quattro corsie che prevede, nel tratto di rettilineo da Giare a Santa Margherita, il raddoppio della statale ad ovest del canale Novissimo in direzione Ravenna, lasciando il sedime attuale invece per le auto dirette a Venezia.
Un progetto dal basso impatto ambientale, che non crea particolari problemi alla gronda lagunare, grazie ad una minore occupazione del suolo e che, tra l’altro sarebbe parzialmente a pagamento con un pedaggio per i mezzi a lunga percorrenza grazie al metodo free flow, già sperimentato in altri Paesi, che consentirebbe alla Romea di rimanere una strada aperta e non chiusa come le autostrade.
All’incontro saranno presenti, oltre al comitato per la Romea ed ai progettisti della Sinergo, anche il presidente della municipalità di Marghera Gianfranco Bettin, oltre a esponenti di diverse aree politiche, il comitato Opzione Zero della Riviera del Brenta, un responsabile del seguitissimo gruppo “Tutta la Romea minuto per minuto” , ma soprattutto alcuni rappresentati di Cav, la società controllata dalla Regione che si occupa della gestione delle autostrade venete, tra cui il Passante di Mestre.
Accanto al progetto della nuova Romea a quattro corsie il comitato chioggiotto si è fatto da tempo carico anche di portare avanti l’idea di una nuova ferrovia che da Chioggia sposti l’utenza verso Padova e quindi Venezia, presentando uno studio di fattibilità per i 20 chilometri circa che separano la città lagunare da Piove di Sacco.
Ma il comitato si dice preoccupato per il recente accordo tra Anas e Regione Veneto che rischia di tagliare fuori il progetto per la messa in sicurezza della Romea. Da un primo studio di fattibilità il progetto della Romea a quattro corsie avrebbe un costo totale di circa 300 milioni euro, che potrebbe essere coperto da una parte dai fondi stanziati dal governo (150 milioni, che però dovranno essere ricalcolati per la disparità rispetto alla cifra per chilometro messa a disposizione per il tratto romagnolo della Romea) e dall’altra dai proventi accantonati da Cav, per circa 300 milioni di euro, ricavati dai proventi dei pedaggi delle autostrade che per legge devono essere reinvestiti nella stessa viabilità regionale.
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