Romea, 13 milioni per sistemarla

Li ha stanziati l’Anas, ma per il comitato Opzione Zero l’investimento è insufficiente per la sicurezza
Di Alessandro Abbadir

MIRA. Anas annuncia un piano d’interventi per quasi 540 milioni per il potenziamento e la riqualificazione dell’itinerario E55 Cesena-Mestre.

Ha pubblicato il primo bando di gara per 55 milioni di euro. Ma i comitati accusano: per la sicurezza del tratto veneto sono previsti solo 13 milioni si euro e i camion vanno dirottati in autostrada. Il piano è già stato avviato e coprirà l’arco temporale fino al 2020. La prima parte del piano, è stata presentata lunedì scorso dal presidente Anas, Gianni Vittorio Armani e dal ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, in occasione dell’apertura al traffico della tangenziale Ovest di Ferrara. Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il primo bando di gara d’appalto, per un investimento di 55 milioni di euro.

I lavori riguarderanno il risanamento profondo del piano viabile e il rinforzo della pavimentazione, ma anche le barriere di sicurezza, il ripristino delle banchine laterali, la sistemazione idraulica della piattaforma stradale e la segnaletica orizzontale e verticale. L’appalto è suddiviso in tre lotti: 21 milioni di euro al lotto umbro; 21 milioni di euro per il lotto tosco-emiliano e infine 13 milioni per il lotto veneto cioè la statale 309 Romea dal confine con l’Emilia Romagna fino a Mestre).

«Si tratta», ha spiegato il presidente di Anas, Armani, «di un asse strategico, sul quale è opportuno investire in quanto costituisce l’unica direttrice nord-sud del paese senza pedaggio nonché il percorso principale verso i paesi dell’Est Europa».

Critico il comitato Opzione Zero che da anni si batte contro la realizzazione della Romea Commerciale: «Tanto per cominciare», spiega a nome del comitato Mattia Donadel, «almeno in questa prima fase, al tratto Veneto vengono riservati solo 13 milioni di euro, praticamente briciole se si pensa che la parte terminale nord della Romea è proprio quella più pericolosa, in particolare tra Chioggia e Mestre. Questa scelta appare tanto più ingiustificata se si pensa che il tratto emiliano è già stato oggetto di parecchi interventi di riqualificazione negli ultimi anni». Ma non solo.

«È sbagliato poi», spiega Donadel, «il presupposto di base dell’intervento, cioè quello di pensare a questo corridoio come privilegiato per il trasporto delle merci visto che non c’è pedaggio. Il traffico pesante di lunga percorrenza dovrebbe transitare lungo le autostrade. Ribadiamo che da Ravenna sarebbe possibile dirottare facilmente in A13 i Tir attraverso il completamento della Statale 16 bis in direzione Argenta-Ferrara, risolvendo così almeno il 70% dei problemi della Romea».

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