Roma nomina i commissari per il Mose

Consorzio Venezia Nuova. Sono l’ingegnere Ossola e Magistro, numero uno dei Monopòli. Fabris: «Siamo a disposizione»

VENEZIA. Un ingegnere del Politecnico e il direttore dei Monopoli di Stato sono i due nuovi commissari del Consorzio Venezia Nuova. Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha nominato ieri i due tecnici che dovranno gestire il Mose «fino alla completa esecuzione dell’opera e al suo collaudo definitivo», come prevede la legge anticorruzione. Sono l’ingegnere Francesco Ossola, titolare di uno studio di progettazione e docente al Dipartimento di Ingegneria strutturale edile e geotecnica al Politecnico di Torino. Esperto di strutture in cemento armato e di progettazione di stadi e alti edifici. E Luigi Magistro, vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane, numero uno dei Monopoli di Stato.

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Magistro, un passato da ufficiale della Guardia di Finanza, ha lavorato con Gherardo Colombo ai tempi di Mani pulite, ha inventato il redditometro, già direttore di Equitalia. Sui giornali ci è andato quest’estate per via delle polemiche sui tripli incarichi e i molteplici gettoni.  In concomitanza con la nomina ad amministratore straordinario del Cvn, Magistro ha presentato le dimissioni da vice direttore dell'Agenzia Dogane e Monopoli: decorreranno una volta completato il passaggio di consegne delle delicate trattazioni attualmente gestite dall'area Monopoli, dunque nell'arco di qualche  settimana.  Il compenso massimo fissato per legge è intorno ai 170 mila euro.

I due commissari potrebbero insediarsi già nei prossimi giorni, o più probabilmente il primo gennaio, per dar tempo all’attuale gestione di chiudere il bilancio 2014. Nel decreto del prefetto si accolgono in toto le richieste avanzata dal presidente dell’Anac (autorità anticorruzione) Raffaele Cantone. Il provvedimento inviato ieri al Consorzio, ribadisce il rischio che l’intreccio criminale possa perdurare. Non singoli episodi, accertati dalla Procura, ma un «complesso intreccio di attività di corruzione» che possono influenzare la politica. Non sono state ritenute sufficienti, come peraltro indicato da Cantone nel suo provvedimento di richiesta del commissariamento, le novità introdotte nella governance del Consorzio lo scorso anno, con la nomina del nuovo presidente Mauro Fabris e del direttore Hermes Redi al posto di Giovanni (nel decreto è citato come Giuseppe) Mazzacurati. Anche sul rinnovo parziale del Consiglio di amministrazione», il prefetto scrive che i «mutamenti intervenuti non sono tali da escludere il rischio di condizionamenti illeciti nell’esecuzione della concessione». Che va «monitorata» ma non abolita. Anzi, il compito dei due nuovi commissari sarà proprio quello di portare a termine l’opera al riparo da rischi di ogni tipo garantendo la legalità. Un «ribaltone» annunciato da mesi, e adesso operativo. «Prendiamo atto e come detto siamo disposti alla massima collaborazione», commenta con un po’ di amarezza il presidente Fabris, «in questo anno e mezzo abbiamo concluso la fase dell’emergenza, aderito alla sanzione di 27 milioni di euro. Adesso attendiamo il passaggio delle consegne».

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