Rogo in casa, uccisi dal monossido
PIEVE DI CADORE. Morto nel disperato tentativo di salvare la compagna di una vita. È stato trovato ormai privo di sensi alla base della scala che conduce al piano superiore dell’appartamento, adibito a zona notte, il corpo di Giovanni Tabacchi, l’ex ferroviere cadorino di 75 anni deceduto assieme alla convivente, la 52enne Elena Pianon Bortoluzzi (originaria dell’Alpago), nel tragico incendio scoppiato sabato notte nel loro appartamento di via della Chiesa, in località Sottocastello.
L’uomo era da poco rincasato, da poco trascorse le 22. Verso le 23.20, notando il denso fumo provenire dal lato opposto del caseggiato che ospita quattro unità abitative, sono stati i vicini di casa a lanciare l’allarme. Dopo pochi minuti sul posto sono giunti i vigili del fuoco volontari di Valle di Cadore e i permanenti di Pieve di Cadore che, notate le fiamme uscire dalle finestre al primo piano dello stabile sono prontamente entrati.
Giunti sul pianerottolo hanno tentato di aprire la porta d’ingresso dell’appartamento, ma qualcosa la stava bloccando: era il corpo di Giovanni Tabacchi, ormai esanime, crollato ai piedi della scala che conduce al piano superiore. I pompieri hanno recuperato l’uomo, trasportandolo fino all’uscita del caseggiato, dove i sanitari del 118 hanno effettuato un disperato tentativo di rianimare l’uomo: tutto inutile, il 75enne era già deceduto, stroncato dalle micidiali esalazioni di monossido di carbonio sprigionatesi dopo l’incendio.
Rientrati manichette dell’acqua alla mano nell’appartamento avvolto dalle fiamme, i vigili del fuoco sono saliti al piano superiore, dove in una delle camere, sul letto, hanno rinvenuto il corpo di Elena Pianon Bortoluzzi: anche lei non dava ormai più segni di vita, stroncata dal monossido di carbonio.
La donna era stata presumibilmente sorpresa dal denso fumo sprigionatosi all’interno dell’abitazione mentre stava dormendo. Ai piedi del letto, anche lui esanime, il cane che viveva con la coppia.
Complicate le opere di spegnimento del rogo, che aveva devastato il piano inferiore dell’appartamento: l’intervento dei vigili del fuoco si è concluso solo dopo le due della notte, quando si è potuta escludere la presenza di ulteriori focolai.
Ancora in corso le indagini, da parte di pompieri e carabinieri (intervenuto personale di Pieve di Cadore e di Cortina), per stabilire le esatte cause dell’incendio, tanto che non si esclude alcuna ipotesi.
Unica certezza quella che le fiamme si sono sprigionate nel salotto dell’appartamento e da lì, in breve, hanno interessato l’intero piano, senza tuttavia interessare direttamente il piano superiore, dove il denso fumo ha tuttavia saturato in pochi minuti tutti i locali.
Nessun danno, invece, all’appartamento sottostante, quello al piano terra, dove vive la figlia della coppia. Ora l’inchiesta dovrà stabilire che cosa è successo e quali le cause del rogo.
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