Rogo furioso, pericolo amianto nell’aria

A fuoco l’azienda Bortolotto. Colonna di fumo visibile per chilometri. Bruciate tonnellate di paglia e il tetto di eternit
Di Alessandro Abbadir

Un grosso incendio manda in cenere grandi depositi di paglia, ma con i magazzini brucia la copertura del tetto fatta completamente di enormi tettoie di eternit, il componente in cemento e amianto tristemente famoso per provocare i cancri al polmone e al fegato, creando allarme nei centri di Sandon e Fossò per la dispersione dell’amianto nell’aria. Le fiamme si sono sprigionate verso le 12 di ieri mattina al civico 228 di via Provinciale sud, strada che collega Sandon a Fossò, all’altezza dell’incrocio con via Padova e via Cartile.

Qui la famiglia Bortolotto proprietaria dell’immobile e che gestisce una azienda agricola, si è resa conto che stava andando a fuoco il deposito della paglia. I Bortolotto che hanno accanto ai depositi la loro abitazione, hanno subito cercato di spegnere le fiamme però senza riuscirci. In pochissimo tempo si sono resi conto che l’incendio era fuori controllo e hanno chiamato in aiuto i vigili del fuoco . Una colonna di fumo intanto si è levata in cielo, visibile a chilometri di distanza. Dalla caserma di Mestre sono partite subito due autobotti, mentre la prima squadra di pompieri intervenuta è stata quella del distaccamento di Mira. In appoggio sono arrivati anche gli uomini da Piove di Sacco. In tutto sono state impegnate 5 squadre di pompieri. Oltre al rogo in sé, infatti, serviva assicurarsi che le fiamme non si allargassero ulteriormente. Visto che a pochi metri si trova, oltre alla casa dei Bortolotto, una cisterna di gasolio e una stalla con degli animali.

I pompieri hanno subito cercato di delimitare l’area e visto che stava bruciando eternit in gran quantità, hanno collocato in un raggio di 250 metri dei nastri di delimitazione, con la scritta “attenzione area contaminata”. I pompieri che per tutto il tempo hanno lavorato con delle mascherine di protezione ad hoc, hanno anche invitato i residenti e i tanti curiosi a tornare in casa e chiudere le finestre per evitare di inalare leparticelle di amianto.

Per verificare con precisione il grado di inquinamento causato dal rogo, sono arrivati anche i tecnici dell’Arpav che hanno fatto delle misurazioni delle sostanze disperse nell’ambiente. Sul posto i carabinieri dalla caserma di Dolo e di Vigonovo hanno regolato il traffico e cercato di chiarire con i proprietari le cause dell’incendio che con ogni probabilità è di origine accidentale. Si parla cioè di un corto circuito.

Via Padova la strada che fa angolo con via Provinciale sud, sulla quale insistono i muri perimetrali deli magazzini di paglia colpiti dal fuoco, è stata chiusa al traffico dai pompieri per il rischio crollo. Per precauzione infatti i vigili del fuoco hanno suggerito l’abbattimento dei muri esterni dei depositi per evitare che un possibile crollo coinvolga i mezzi in transito. Il comune di Fossò intanto fin da subito ha allertato la protezione civile che è rimasta sul posto dall’una cioè poco dopo lo scoppio dell’incendio fino a sera inoltrata, per dare un aiuto a pompieri e carabinieri.

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