Rogo dell’azienda rifiuti, via alla bonifica

L’Arpav continua i campionamenti dell’aria dopo l’incendio. Resta il divieto di raccogliere gli ortaggi nel raggio di 500 metri
BON - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - INCENDIO DITTA SAFI
BON - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - INCENDIO DITTA SAFI

SAN DONÀ. The Day After. Il giorno dopo il terribile incendio alla Se.Fi Ambiente di via Argine di Mezzo, la frazione di Chiesanuova sta tornando lentamente alla normalità. Il capannone dove hanno preso fuoco residui di idrocarburi, stracci, segature e solventi è sotto sequestro per tutte le perizie ancora in corso. Dai video interni registrati sarebbe chiaro che l’incendio è di natura accidentale, originato da una reazione chimica tra alcuni dei rifiuti raccolti. L’azienda è infatti specializzata nella raccolta e stoccaggio di rifiuti e oli esausti, bonifica serbatoi e di bonifica e smaltimento amianto. Hanno preso fuoco per lo più residui di idrocarburi e fanghi, ma anche plastiche e contenitori.

Ieri mattina un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco con il titolare Claudio Doné, a cui ne è seguito un secondo la sera. Restano validi i consigli dell’Arpav, nel raggio di 500 metri bisogna evitare la raccolta di ortaggi in questi giorni che seguono l’incendio e proseguono i campionamenti dell’aria, ma non sono state assunte misura straordinarie né sono state necessarie evacuazioni dei residenti, i quali sono stati solo invitati a chiudersi in casa nelle ore immediatamente seguenti l’incendio di lunedì notte. Segno che l’inquinamento non ha avuto conseguenze gravi per chi abita in queste zone. Gli abitanti, tutti in apprensione, hanno evidenziato però bruciore agli occhi o le labbra e mal di testa dopo quella enorme colonna di fumo sprigionata dal capannone di 5 mila metri quadrati andato in fiamme.

«Non abbiamo interrotto del tutto la nostra attività», ha spiegato il titolare Claudio Doné, «stanno ancora lavorando tutti e 34 i dipendenti che con vigili del fuoco e protezione civile hanno permesso di circoscrivere l’incendio e domarlo. Ringrazio ancora tutti. È scattato subito un piano di demolizione e bonifica delle aree interessate dall’incendio, con la futura ricostruzione del capannone. Potremo continuare l’attività solo per quanto riguarda il trasporto dei rifiuti».

I danni sono comunque ingenti, nell’ordine degli oltre 4 milioni di euro. La Se.Fi Ambiente, come ha ricordato anche il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, è considerata una delle aziende all’avanguardia nel trattamento e stoccaggio dei rifiuti, con una gestione attenta e oculata e tutte le certificazioni richieste nel settore. Ma i residenti, a maggior ragione dopo questo incendio, adesso sono sempre più preoccupati e lo hanno evidenziato a più riprese nel commentare la notte da incubo che hanno vissuto temendo una bomba chimica.

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