Rocco, l’ex randagio diventerà cane guida per i non vedenti
Dal sud al nord. Dalla strada a una casa. Dal vagabondaggio a un lavoro in piena regola. Ha il sapore della favola la storia di Rocco, un bell'incrocio di pastore tedesco di un anno, randagio pugliese senza speranze e un carattere d'oro. Fino a un mese fa faceva il vagabondo intelligente per le strade di Porto Cesareo, in provincia di Lecce, dove era stato abbandonato all'alba dei suoi cinque mesi e in pieno inverno. Da lunedì, a Padova, inizierà un corso per diventare cane guida per non vedenti.
Tutto grazie all'incontro con un'anima bella che si chiama Martina Delton, trentenne di Chirignago, un lavoro part-time per vivere e un impegno da educatrice cinofila per essere felice.
«A fine giugno sono stata in vacanza a Porto Cesareo» racconta «In pieno centro ho incontrato due bei cagnoni di circa un anno di età: Rocco e Libera. Erano molto conosciuti in paese. E sapevano anche come muoversi per trovare almeno un pasto al giorno. Teneroni, rispettosi, educati: avevano maturato tutte le qualità per essere accettati dagli abitanti. Rocco aveva perfino imparato a dare la zampa per ringraziare. Ho cominciato anch'io a portare da mangiare. E a osservare il loro comportamento in mezzo alla gente. Ho subito intuito che fossero due cani “speciali”. Così mi decido: li porto a casa con me. Organizzo tutto, ma accade l’imprevisto: proprio il giorno in cui avrei dovuto prenderli per portarli dal veterinario per i controlli, Libera viene catturata dall’accalappiacani del canile comunale. Rocco era scappato. Ero a pezzi, dal canile non sarebbero più usciti. Cercai Rocco ovunque, ma il furbetto si era spostato di quattro chilometri: aveva capito tutto. Il terzo giorno ritornò, probabilmente per la fame. Appena lo vidi ci organizzammo per portarlo fuori dal centro. Caricare un randagio nel box di un furgone non è certo cosa facile, ma ci riuscimmo. Siamo partiti verso Mestre l’11 luglio: un viaggio infinito per Rocco, che non è mai sceso per non rischiare una fuga o peggio ancora una tragedia in autostrada. Ma da quando è arrivato a casa dei miei genitori non ha mosso più un pelo. Come se fosse sempre stata casa sua».
Martina comincia a lavorare con Rocco. Lo abitua al trasportino, gli insegna ad andare a guinzaglio e a tenere la museruola, a salire e scendere dall'auto senza capricci. Lo educa, in vista di un'adozione definitiva. Nel frattempo due amiche pugliesi riescono a riscattare Libera dal canile e a portarla a Mestre.
Il 4 agosto a cercare Martina è Igor Facco, istruttore cinofilo padovano dell'associazione U-dog, specializzato nell’addestramento di cani per persone diversamente abili e cani da ricerca e soccorso. «Mi ha chiesto se poteva venire a vedere Rocco e Libera perché stava cercando un soggetto da formare come cane guida per persone non vedenti» racconta Martina «Mi emozionai subito: pensare che un randagio di strada potesse avere una carriera come cane da utilità sociale, sarebbe stato eccezionale. All’inizio ero dubbiosa. Poi, dopo aver conosciuto Igor, mi sono tranquillizzata e glielo ho affidato: lunedì (oggi per chi legge, ndr) Rocco inizierà il corso di addestramento”.
«Un cane di razza mista può dare spesso molte opportunità se è sano e se ha le attitudini per svolgere un determinato lavoro», spiega Igor Sacco «Rocco ha tutte le caratteristiche migliori per svolgere il ruolo di cane guida: temperamento non eccessivo, buona tempra, mordacità inesistente, scarsissimo interesse per il selvatico, ottima gestione dei rituali nel rapporto con gli altri cani, ottima socializzazione con l’uomo nonostante un trascorso probabilmente non troppo felice».
Rocco è un esempio di recupero che chiude un cerchio perfetto, un problema trasformato in opportunità e vantaggio: per tutti quelli che ci hanno creduto e soprattutto per chi ha saputo guardare oltre.
Macri Puricelli
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