Rocciatori sul Campanile sarà reso impermeabile

Dalla mattina al tardo pomeriggio la squadra di quattro operai si è calata dall’alto per verificare i danni dopo i distacchi lapidei e per una prima manutenzione
Di Enrico Tantucci
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 12.06.2013.- Tecnici scalatori su campanile di San Marco.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 12.06.2013.- Tecnici scalatori su campanile di San Marco.

Dovrà essere interamente impermeabilizzato il Campanile di San Marco - con un lavoro che durerà alcune settimane - con una sostanza fissante che sarà applicata sulle quattro facciate in mattoni della torre campanaria, per metterle al riparo da possibili distacchi. Lo annuncia il proto della Procuratoria di San Marco, l’architetto Ettore Vio - con un intervento naturalmente d’intesa con la Soprintendenza - e a realizzare l’isolamento dall’acqua e dall’umidità sarà la squadra di operai-scalatori finalmente da ieri in azione sul Campanile di San Marco per verificare la situazione e procedere con i primi interventi di manutenzione, dopo i distacchi di frammenti di mattoni e di parti lapidee che sono piombati a terra domenica scorsa, inducendo Procuratoria di San Marco e Soprintendenza e intervenire. Mentre è stata subito installata una tettoia protettiva all’esterno del Campanile, dov’è l’uscita dei turisti che salgono in ascensore sulla vetta della torre campanaria, che così possono passare già da un paio di giorni senza rischi di essere colpiti e mentre tutta l’area che circonda il monumento resta per ora transennata, la squadra di quattro rocciatori che sono anche operai specializzati - chiamati dalla Procuratoria - si sono calati nella mattinata con delle corde fisse dalla cella campanaria e da lì hanno cominciato ad ispezionare il lato nord del Campanile di San Marco, a Venezia, dal quale nei giorni scorsi sono cadute alcune schegge di mattone. Gli “uomini ragno” hanno analizzato lo stato dei mattoni del Campanile e anche della decorazione lapidea che lo circonda, saggiando la tenuta della pietra. «Gli operai rocciatori - spiega l’architetto Vio - proseguiranno nel loro lavoro per tutta la settimana, per identificare le aree colpite dai distacchi lapidei e picchettare le parti smosse per farle definitivamente cadere. All’origine dei distacchi c’è l’umidità e il freddo dei mesi scorsi, con l’azione della pioggia che, a quell’altezza, può provocare un progressivo “sfarinamento” dei mattoni porosi e quindi i distacchi, sia pure di piccole porzioni di materiale». Ma il lavoro di questi giorni è solo quello preparatorio, all’intervento di consolidamento vero e proprio della parte lapidea del Campanile, che seguirà. «Insieme con la Soprintendenza e affidandoci ai tecnici come quelli del Dipartimento di Scienza e Tecnica del Restauro di Ca’ Foscari - spiega ancora il proto di San Marco - scveglieremo il fissante più indicato da applicare sulle pareti della torre campanaria in modo estensivo. Sarà un lavoro che potrà concludersi nel giro di qualche settimana, con l’obiettivo di mettere interamente in siucurezza il Campanile da altri, se pur minuti, distacchi lapidei». Agli operai è stata richiesta una vera e propria mappatura dell’area più sensibile del Campanile. L’azione degli operai-rocciatori sul Campanile è stata comunque un’attrazione in più per molti dei turisti che ieri popolavano l’area marciana, rimasti incantanti con il naso all’insù a osservare le riparazioni in quota, scattando inevitabili fotografie in serie. Ricordiamo che solo da poche settimane è stato smantellato il cantiere che per oltre tre anni è stato installato sotto il Campanile di San Marco per consentire il consolidamento delle fondazioni, ora protette da una cintura di titanio.

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