Robot contro gli scogli Los Roques, ricerche ferme

Noale. Non c’è pace per le famiglie Durante e Guernieri scomparse in Venezuela Subito fuori uso il sommergibile che avrebbe dovuto trovare tracce del bimotore
PASSERINI TREVISO FAMIGLIA DURANTE DISPERSA CADUTA AEREO CARACAS AGENZIAI FOTOGRAFICA FOTO FILM
PASSERINI TREVISO FAMIGLIA DURANTE DISPERSA CADUTA AEREO CARACAS AGENZIAI FOTOGRAFICA FOTO FILM

NOALE. Quando si dice: la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo. Sono state sospese le ricerche a Los Roques in Venezuela del bimotore Let 410 della Transaven. Ennesimo capitolo della vicenda dell’aereo sparito al largo di Los Roques in Venezuela il 4 gennaio 2008 dove viaggiavano Paolo Durante (41 anni al momento dell’episodio) di Ponzano Veneto (Treviso), la compagna (42 anni) Bruna Guernieri, originaria di Noale, e le figlie Sofia (6 anni) ed Emma Viola (8 anni).

Tutto da rifare, dunque, perché il sommergibile-robot, dopo neppure mezza giornata di “lavoro”, è finito contro un banco di rocce non segnalate. Morale? Se tutto va bene, si riprenderà a scandagliare i fondali del Mar dei Caraibi a fine maggio.

L’incidente, che ha provocato un danno da 5 milioni di dollari, è avvenuto il giorno prima di Pasqua ma la notizia è arrivata solo ora e il settimanale «Oggi», in edicola stamani e che ha avuto l’anticipazione, ne darà risalto. Il catamarano “Sea Scout” della società statunitense C&C Techonology, è già rientrato in patria, e si dovranno caricare i nuovi apparecchi. Ma poiché sono di misura diversa rispetto ai precedenti, si dovranno fare delle modifiche alla nave. Per cui, si slitta ancora e le autorità americane hanno stimato in sette-otto settimane la nuova partenza. Considerato che una e mezza è già passata, ci vorrà un altro mese e mezzo.

In pratica, le operazioni erano scattate venerdì 29 marzo, due giorni prima di Pasqua. Dopo poche ore dall’inizio, è arrivato questo problema che aggiungerà altra attesa a quanto sinora si è sopportato. «Non so più che dire» spiega Davide Guernieri fratello di Bruna «e se avevo già dei dubbi prima, figurarsi ora. Non facciamo altro che prendere atto di quanto ci dicono e lo facciamo pure stavolta. Sappiamo che si è trattato di un errore umano e i tre tecnici sono stati licenziati». Nei giorni scorsi, il padre Romolo Guernieri si è recato a Roma per parlare con chi era a bordo della nave ma quanto si è sentito dire al telefono, se lo è sentito dire pure faccia a faccia. La missione, a questo punto, slitterà ancora. Iniziata dopo cinque anni di complicate trattative e numerosi rinvii, in seguito sarebbe proseguita alla ricerca dell’aereo su cui il 4 gennaio di quest’anno sono scomparsi Vittorio Missoni e altri tre italiani.

Le operazioni sono state finanziate dai Governi di Italia e Venezuela per un totale di 4,6 milioni di dollari, per controllare un’area di 96 miglia dove si crede possa essersi inabissato il bimotore.

Alessandro Ragazzo

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