Robegano è sotto choc per la morte di Anna

La cinquantatreenne ha perso la vita nel frontale di giovedì a Maerne Verrà eseguita l’autopsia, la donna lascia il fidanzato e due sorelle

ROBEGANO. Si farà l’autopsia sul corpo di Anna Petenò, la 53enne di Robegano che giovedì ha perso la vita dopo un drammatico schianto con un’altra vettura in via Circonvallazione Est a Maerne. La polizia locale dell’Unione del Miranese, che sta indagando sull’episodio, ha avvisato il magistrato di turno, ha sequestrato i mezzi (Volkswagen Lupo e Bmw Serie 1) e sta cercando di fare piena luce su quanto avvenuto l’altro ieri poco dopo le 15.30 all’altezza di via Ca’ Bembo. E gli esami più approfonditi serviranno proprio a questo, soprattutto a stabilire se ci sia stato un malore alla guida, mentre la pioggia e l’asfalto viscido hanno fatto il resto. Di certo, c’è stata un’invasione di carreggiata di una macchina che ha provocato il frontale; la donna viaggiava da sola all’interno della Lupo e da Olmo era in direzione Robegano, mentre A.M., un 31enne di Mirano, era alla guida della Bmw Serie 1 e procedeva in senso opposto. Nel botto, Petenò ha subito vari politraumi, che l’hanno costretta all’immediato trasferimento all’ospedale di Mestre, dov’è spirata qualche ora dopo nonostante i tentativi di salvarla.

Anche A.M. era stato portato alla stessa struttura ma è stato dimesso. A entrambi sono stati fatti gli esami del sangue e solo nei prossimi giorni si conoscerà l’esito. Intanto Robegano è sotto choc per quanto successo; la donna abitava in via Da Vinci, aveva un compagno, di nome Marco, ma senza figli. C’è chi l’aveva vista anche giovedì mattina in giro per il centro del paese, nei soliti posti che frequentava come il bar, per un caffè, oppure la vicina tabaccheria. Una persona tranquilla, simpatica, giovanile, toccata da una duplice tragedia lo scorso anno quando perse i genitori. Al momento era senza lavoro, dopo aver avuto un’esperienza come commessa al centro commerciale Emisfero di Scorzè. Provava a inviare curriculum per trovare qualcosa che facesse al caso suo. Già giovedì pomeriggio si era sparsa la voce del grave incidente subito; un infermiere del paese, passato per caso in via Circonvallazione Est, si era fermato in attesa dell’arrivo dei colleghi e si era reso conto della grave situazione dovuta al botto. La donna respirava sì, ma non rispondeva alle chiamate. Oltre al fidanzato, la donna lascia le sorelle Bertilla e Franca. Una volta effettuata l’autopsia, si conoscerà la data del funerale.

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