Rizzo chiude e omaggia i clienti storici
Rizzo lascia dopo oltre 60 anni il punto vendita di San Leonardo, a Cannaregio. Papà Alfredo con i figli Guido, Nicola e Michele hanno deciso di affittare lo storico punto vendita a Tiger, la catena di negozi, nati a Copenhagen, che si occupa di oggettistica sfiziosa per la casa.
Da domenica 10 gennaio sarà chiuso il punto vendita di San Leonardo. Qui sarà, però, mantenuta la produzione del pane e delle produzioni dolciarie. Pane e produzioni dolciarie che saranno vendute nel negozio di Ca’ d’Oro, che abbandonerà la confetteria e dolciaria di altre marche per valorizzare esclusivamente il marchio Rizzo. Ma c’è una novità che addolcirà la pillola ai clienti, delusi per la perdita del loro negozio di riferimento.
«In questi giorni», esordisce Guido Rizzo, «stiamo consegnando ai nostri clienti una card come “cliente storico” che permetterà loro di usufruire di un 10% di sconto sugli acquisti effettuati nel nuovo locale di Ca’ d’Oro, adeguatamente restaurato, e che speriamo di aprire il 4 febbraio. Un piccolo gesto simbolico con il quale desideriamo esprimere il nostro attaccamento alla clientela di San Leonardo per aver condiviso insieme a noi questa bellissima avventura lunga più di 60 anni».
Un’operazione commerciale che ha lasciato un po’ contraddetta la gente della zona. In un primo momento i fratelli Rizzo avevano acquistato il locale confinante dove sorgeva il negozio di biancheria intima “Super Boom”. Si pensava che i Rizzo avrebbero ampliato la superficie di vendita, ma improvvisamente, al posto di “Super Boom”, ha aperto un negozio di abbigliamento femminile della catena “Double Agent” e, subito a fianco, ecco il prossimo sbarco in grande stile di Tiger. «Tiger», è sempre Guido Rizzo che parla, «avrebbe voluto in affitto tutti gli 800 metri quadrati della nostra struttura, ma noi ci siamo limitati a cedere solo i 200 della parte commerciale per mantenere quelli della produzione. Abbiamo colto un’opportunità per allinearci alle sfide del prossimo ventennio e per continuare a rispondere all’assalto della proliferazione dei supermercati e del calo demografico in città. Un’operazione che ci permetterà di continuare a investire a Venezia e di mantenere tutti i posti di lavoro anche se la struttura di vendita di Ca’ d’Oro è più piccola rispetto a quella di San Leonardo. Tutti i nostri trenta dipendenti, tra fornai, pasticceri, impiegati, addetti alla distribuzione e della vendita, continueranno a far parte del nostro progetto. Per carità, non scrivete che ci sarà una diminuzione del personale: a fine anno se ne andranno solo in cinque, tre perché hanno raggiunto la pensione e altri due per naturale fine del loro contratto».
I fratelli Rizzo, che hanno altri tre punti vendita in centro storico, promettono di aumentare gli orari di apertura dei loro quattro negozi: «Da aprile a novembre», conclude Guido Rizzo, «terremo aperto dalle 7.30 alle 23, mentre negli altri mesi chiuderemo alle 21. In questa maniera la nostra forza lavoro sarà mantenuta in pieno».
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