Rivolta contro l’aumento delle tariffe
«Trattati come carne da macello con un cappio al collo». Queste parole, crude e amare, rappresentano lo stato d’animo dei rappresentanti dello sport che ieri pomeriggio si sono incontrati per una riunione organizzata dalla Municipalità Venezia Murano Burano e isole, organizzata nella sede di San Lorenzo. Lo scopo era di mettere a punto un documento, indirizzato al commissario straordinario Vittorio Zappalorto, che verrà inviato lunedì mattina a Ca’ Farsetti, firmato da associazioni, gestori di impianti e società sportive. Nel testo viene chiesto con urgenza un incontro per scongiurare l’aumento dei costi per gli impianti sportivi e per sottolineare come la maggior parte delle associazioni siano costituite da volontari che lavorano con bambini e giovani.
Dopo i dipendenti comunali, adesso l’ombra dei tagli con l’accetta si sposta sul mondo dello sport, pronto a consegnare le chiavi di tutti gli impianti al Comune se non si apre un tavolo di discussione. I più colpiti sono i gestori degli impianti, che rischiano di pagare sulla loro pelle la mala gestione di altri con un aumento sulla quota dei consumi che va dal 7% al 50%: «Siccome siamo una società dilettantistica», hanno spiegato Gianfranco Tagliapietra e Marino Zavagno, rispettivamente presidente e direttore dell’Alvisiana Basket di Sant’Alvise, gestori della palestra Gigi Marsico, ex Umberto I, «sul consiglio direttivo pende anche una grave responsabilità. Se non siamo in regola con i pagamenti c’è infatti una norma che prevede che dobbiamo pagare di tasca nostra e se non lo facciamo possono revocarci beni personali. Bisogna tenere presente che nel 2013 non sono arrivati i contributi previsti, ma ce lo hanno comunicato durante l’anno, quindi noi abbiamo chiuso necessariamente in rosso. L’aumento dal 7% al 50% si traduce per noi in 10 mila euro in più. Perché dobbiamo pagare noi che abbiamo sempre lavorato onestamente? Sembra inoltre che dovremmo pagare anche Tasi e Tares, ma dove vogliono arrivare? Se la prendono con noi perché siamo i più deboli e non con chi ha ridotto così la città».
La privazione di un’attività costruttiva come lo sport fa rabbia, in particolare a chi ne tocca con mano ogni giorno il fattore di aggregazione sociale: «Noi lavoriamo con i disabili», spiega Paolo Gervasutti di Venezia Verticale, «e siamo stati primi in Italia a organizzare arrampicate per disabili. Non solo, non ci hanno mai dato l’agevolazione che ci spetta per questo tipo di attività, ma adesso vogliono anche colpire attività che aiutano persone che sono rinate grazie allo sport. Ci rendiamo conto? Si parla tanto di adolescenti che bevono, ma non ci si rende conto che lo sport è educazione alla vita e che da sempre, con la cultura, è fondamentale per la vita». Quello che dà più fastidio è sentirsi presi in giro dato che la gestione permette al Comune di risparmiare dipendenti per la guardiania o per svolgere un servizio che chi gestisce già fa con passione. Ieri sera erano circa una cinquantina le persone presenti tra associazioni, gestori e società, venute anche per solidarietà. Indignate anche le isole come Murano che avrebbe un aumento di 30 mila euro.
«Non è facile dialogare con chi risponde sempre che deve rispettare il bilancio», ha detto Erminio Viero, presidente della Municipalità, insieme a Massimiliano Smerghetto, Giorgio Tommasi e Umberto Cecchi, «i veneziani non sono comparse, ma abitanti che danno vita alla città e per questo chiediamo un dialogo».
Vera Mantengoli
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