Rivitalizzare il paese adottando un’aiuola

VETREGO. «Paese isolato e da rivitalizzare? Coloriamolo con i fiori». Il comitato Rinascita Vetrego sigla un accordo con il Comune per trasformare la piccola frazione nel paesello più bello del...
19/07/01 TV. Aiuole curate da Maria Pavan e Natalina Sartori. (Santi). © Paolo Balanza
19/07/01 TV. Aiuole curate da Maria Pavan e Natalina Sartori. (Santi). © Paolo Balanza

VETREGO. «Paese isolato e da rivitalizzare? Coloriamolo con i fiori». Il comitato Rinascita Vetrego sigla un accordo con il Comune per trasformare la piccola frazione nel paesello più bello del Miranese. Come? Adottando, ogni famiglia, un’aiuola comunale, per curarla, colorarla e mantenerla in ordine, come molti borghi di montagna fanno con i balconi fioriti.

Dopo un accordo con l’assessore Federico Vianello, il comitato di Vetrego ha ottenuto l’autorizzazione per intraprendere l’iniziativa floreale: il Comune si renderà disponibile a stipulare un’assicurazione gratuita contro eventuali infortuni. Dopodiché ogni residente, contattando il comitato (allo 041-436154) potrà farsi carico di curare una delle 35 aiuole comunali situate lungo la via centrale del paese e una delle 17 presenti nell’area Peep di via Ca’ Rezzonico. C’è un piccolo regolamento da seguire, con l’obbligo, ad esempio, di piantare e curare solo fiori e piantine basse, per non limitare la visuale stradale, poi l’adozione varrà per un anno. Inoltre il comitato ha deciso di applicare a ogni aiuola una targhetta con il nome e cognome della famiglia adottiva: in questo modo sarà ben chiaro a tutti il legame (e la responsabilità) dell’aiuola con chi avrà ricevuto l’incarico di curarla. Sarà possibile, infine, adottare un’aiuola anche nel caso in cui non sia possibile poi prendersene materialmente cura: in quel caso sarà il comitato stesso a provvedere, con i fiori e la sistemazione decisa dal proprietario. «In questo modo», spiegano dal comitato, «nel vedere le aiuole fiorite, oltre ad avere un paese più bello, ci sarà anche una nota di merito per chi gestisce ogni singola aiuola, che porterà il suo stesso nome».

Filippo De Gaspari

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia