Riviera XX Settembre in trappola transenne e divieti per il cantiere

Partenza tra le polemiche per l’insediamento dell’area di lavoro che priva la strada di posti auto e modifica la viabilità: cittadini e commercianti stasera organizzano uno spritz di protesta
Di Mitia Chiarin

Lunedì mattina di caos e proteste in Riviera XX Settembre dove ieri si è insediato il cantiere del secondo lotto dei lavori di riqualificazione. Le transenne del cantiere hanno chiuso il tratto di Riviera da calle Due Portoni fino alla confluenza con via Verdi, davanti alle vetrine del negozio “Byron”, interrompendo la svolta da via Verdi verso la Riviera.

Cartelli posati dall'impresa da venerdì scorso segnalano che da ieri sarebbe scattato il divieto di sosta lungo tutta la Riviera XX Settembre ma molti, anche per come è stata posizionata la segnaletica in alcuni punti, non si sono accorti degli avvisi e si sono trovati ieri in difficoltà con la nuova viabilità. Di prima mattina, tre vigili del comando di Mestre sono stati impegnati a spiegare l’ordinanza che cambia la viabilità ai cittadini, spesso ignari o non informati delle novità previste dal cantiere. Del resto in questi mesi si è parlato tanto del cantiere e del progetto di stombinare il Marzenego, meno degli interventi su arredo urbano e posti auto, destinati a sparire. Andiamo con ordine: dall'accesso di via Verdi le auto, da ieri, devono girare in via Mazzini verso via Carducci e per entrare nell’ultimo tratto di Riviera occorre imboccare da via Circonvallazione la via Filzi e quindi via Sauro, vecchie aree a traffico limitato.

I cartelli in questa zona, all’imbocco con la Riviera, sono stati oscurati dai vigili per tentare di ridurre la confusione generale. Tra calle Due portoni e via Mazzini, in via Verdi, e nel tratto di Riviera verso la villa Toniolo vige un senso unico alternato per i movimenti delle auto degli aventi diritti. Ma praticamente nessuno capisce come muoversi in auto.

La polemica, comunque, da ieri mattina è servita e monta il malcontento di commercianti e residenti della zona che contestano da tempo il secondo lotto di cantieri, specie la scelta dell'amministrazione di confermare, secondo il progetto esecutivo recentemente approvato, anche la riapertura dell'ultimo tratto di Marzenego in direzione di via Circonvallazione. Per ora il primo tratto del cantiere in Riviera, spiega Fabrizio Coniglio del comitato di Mestre Centro non vedrà azioni legali, come il ricorso al Tar che è invece molto probabile se si attuerà la riapertura del tratto finale di canale. Per stasera è stato già programmato uno spritz di protesta alle 19.30, a cui sono stati invitati i candidati sindaci. La politica ha già fatto sentire la sua voce. Luigi Brugnaro ha pubblicamente contestato la ripresa di questo cantiere. E Nicola Pellicani, capolista della lista Casson, ieri mattina era in Riviera a discutere con Coniglio e cittadini. Anche lui è contrario all’apertura del tratto finale del Marzenego: «Il Comune deve intervenire al più presto per gestire il cantiere in modo da alleviare i disagi e ridurre a zero i rischi per i pedoni e i ciclisti», dice il candidato che parla di un «cantiere calato dall’alto». E tra i problemi c’è la perdita di posti di sosta in Riviera, a scapito dei residenti abbonati di Avm. «L'amministrazione ha il dovere di dire subito dove questi residenti potranno trovare posto per le auto. Contestualmente vanno introdotte agevolazioni fiscali a sostegno dei commercianti della Riviera e di via Verdi che da anni si trovano isolati da un cantiere che sembra essere infinito», spiega Pellicani.

Una segnaletica poco chiara; auto che finiscono con il passare vicino alla nuova edicola, in piena zona pedonale; commercianti temono, senza più posti di sosta, ancora clienti, in una zona praticamente desertificata e oggi ritenuta insicura. Il primo cantiere dovrebbe portare a riaprire il canale entro tre mesi. E dai Lavori Pubblici assicurano che nessun albero verrà tagliato.

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