Riviera, costretto a 13 anni a non andare a scuola

La madre soffre di problemi psicologici, la nonna è andata a chiedere aiuto al sindaco

VENEZIA. Un ragazzino di 13 anni, da un anno e mezzo, non va a scuola. È a casa con la madre che soffre ciclicamente di problemi di dipendenza dalla droga, ed è seguito insieme alla madre, dai servizi sociali.

Succede in un paese della Riviera del Brenta e a conoscenza di tutta la vicenda, sono il sindaco e la nonna del bambino, la stessa denuncia una gestione dei servizi sociali della vicenda, a suo parere, a dir poco macchinosa.

«Mia figlia», denuncia la nonna, «è da una ventina d’anni che soffre di problemi legati alla dipendenza con la droga. È stata in cura in diverse comunità di recupero e, per un certo periodo, ho cresciuto io il bambino finché era in comunità a curarsi. Da qualche anno è stata mandata a casa e il Tribunale dei minori ha dato in “gestione” mamma e bambino ai servizi sociali individuandoli di fatto come un tutore»

«Il problema, però», denuncia la nonna, è che da febbraio del 2016, mio nipote non frequenta più la scuola. Mio nipote è sanissimo, è un adolescente sveglio che, però, mia figlia condiziona al punto da non farlo andare a scuola».

La nonna è disperata per la sorte del nipote. Quasi ogni settimana si reca a parlare con le assistenti sociali, ma nulla si muove. Il ragazzino resta a casa con la madre (che vive in un altro paese rispetto alla nonna) isolato senza alcuna amicizia.

«Con mia figlia che ha 42 anni ed è ragazza madre», dice la donna ormai quasi settantenne, «non c’è verso di ragionare. Si rivolge a me chiedendo aiuto solo quando è in difficoltà economiche, ma è evidente che non è in grado di badare al figlio che ha generato. Spesso ricade nella dipendenza. I servizi sociali e il Comune dovrebbero intervenire d’ufficio, non è possibile che a un adolescente venga negato il diritto di andare a scuola, di avere degli amici di crescere in modo equilibrato. Io mi sono sempre detta disposta, insieme con mio figlio, a portare avanti l’educazione e la crescita di nostro nipote».

Il Comune da parte sua è perfettamente a conoscenza della vicenda. Una vicenda che si trascina con i suoi problemi da oltre un decennio. La nonna è andata a chiedere aiuto a tante amministrazioni che nel corso degli anni si sono succedute.

«Siamo a conoscenza», dice il sindaco, «del fatto sconvolgente che il ragazzino è a casa da scuola da oltre un anno. Stiamo lavorando a fianco del pubblico tutore per questo caso delicato. È stato tentato in diverse occasioni il reinserimento a scuola del bambino, ma senza successo».

Arrivato alla soglia dellla scuola, il ragazzino, forse condizionato dalla madre non ne ha voluto sapere di entrare le poche volte che è stato accompagnato.

«Come sindaco», conclude il primo cittadino, «potrei fare una ordinanza per allontanare d’ufficio la madre dal figlio. Se finora questo non è stato fatto è per non danneggiare in modo irreparabile il rapporto fra madre e figlio, essenziale per la crescita del ragazzo».

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