Riviera, banda delle fatture false latitante fermato con 130mila §

La Guardia di finanza di Mirano ha ammanettato il 54enne Livio Besana, prestanome di cartiere L’indagine di dicembre aveva visto indagate venti persone, tra loro anche un ex assessore
Di Francesco Furlan

MIRANO. È rientrato in Italia dopo essere fuggito all'estero per sottrarsi alla cattura, ma nel momento in cui si è presentato in banca a prelevare il denaro necessario a proseguire la latitanza è stato intercettato e arrestato dai militari della Guardia di Finanza di Mirano, che lo stavano aspettando. Venerdì pomeriggio in centro a Padova, appena uscito da una filiale bancaria, è stato arrestato Livio Besana, di 54 anni, originario di Cadoneghe e con ultima residenza a Battaglia Terme, cui sono stati sequestrati i 130 mila euro che era andato a prendersi. Ironia della sorte: la somma di denaro era appena stata resa utilizzabile, a causa di un cambio della normativa in materia, dopo che gli era stata sequestrata in un precedente procedimento nel quale era stato coinvolto sempre per reati di natura fiscale.

L’uomo lo scorso 10 dicembre era sfuggito alla cattura dei finanzieri di Mirano che avevano eseguito 17 delle 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla magistratura di Padova che aveva smantellato un’organizzazione dedita alla commissione di frodi fiscali con sede operativa a Padova, che aveva emesso fittizie fatturazioni per 150 milioni di euro. L’indagato, accusato di reati tributari, riciclaggio e spaccio di sostanze stupefacenti, si era rifugiato all’estero, ma la necessità di reperire del denaro per continuare il soggiorno l’ha costretto ad organizzare un rientro in Italia.

La mossa non è passata inosservata ai finanzieri di Mirano, che stavano svolgendo accertamenti sull’uomo, già indagato in altri procedimenti penali come prestanome in alcune società cartiere. Così le fiamme gialle si sono appostate dal primo mattino di ieri nei pressi della banca dove, nonostante l’ordine di custodia cautelare giacente, il latitante era ancora ben accolto. Dopo aver recuperato la somma di denaro, convinto ormai di averla fatta franca, l’uomo ha trovato all’uscita gli investigatori che l’hanno ammanettato e portato al carcere Due Palazzi di Padova dove stato è perquisito: addosso gli sono stati trovati una modica quantità di droga e 130.000 euro. Il denaro è stato sequestrato, dato che il danno all’erario causato dall'associazione per delinquere ammonta a circa 8,5 milioni di euro. In particolare Besana è ritenuto essere il prestanome di società cartiere all’estero che risultavano fondamentali per il riciclaggio di denaro.

L’operazione dello scorso dicembre fatta dai finanzieri di Mirano tra Padova e la Riviera del Brenta aveva portato alla luce un sistema cucito su misura per imprenditori che volevano evadere il fisco. L’indagine aveva portato anche all’arresto di Cesare Zanin, ex assessore di Vigonovo e responsabile dell’azienda Reform. Zanin si era anche dato da fare per addomesticare i controlli del brigadiere capo della Guardia di Finanza in servizio a Mirano Carmine Iennaco.

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