Riviera: badante abusa di 84enne malata e manda i video su whatsapp
VENEZIA. Una storia giudiziaria quasi indicibile, quella che vede imputato di violenza sessuale A.P, 31enne delle Riviera - del quale non diamo le generalità, esclusivamente per tutelare la sua vittima - accusato di aver abusato dell’anziana che gli era stata affidata in qualità di badante: una donna di 84 anni, affetta da Alzheimer.
L’uomo è accusato di essersi fatto masturbare dall’anziana, di aver ripreso i rapporti e di averne diffuso le immagini attraverso una catena via whatsapp, che si è moltiplicata e diffusa senza più alcun controllo, finendo infine nel cellulare di un amico di famiglia, che ha avvertito la figlia della donna di quello che stava accadendo, dando il via all’inchiesta.
Davanti alla giudice Roberta Marchiori, era in programma l’udienza per la convalida del patteggiamento: la pubblico ministero Alessia Tavarnesi e l’avvocato difensore Stefano Sartori si erano accordati per una pena pari a un anno e mezzo di reclusione. Pena che, però, la giudice ha ritenuto insufficiente, respingendo l’accordo tra le parti e aggiornando l’udienza al 23 marzo. Accusa e difesa dovrebbero trovare un nuovo accordo, attorno ai due anni di reclusione, ma condizione pregiudiziale posta dal giudice è il risarcimento del danno, che finora non c’è stato. L’imputato ha “offerto” 150 euro, una somma irrisoria, sproporzionata rispetto all’accusa e alle stesse richieste della parte civile - rappresentata dall’avvocata Di Guardo - che ha chiesto un risarcimento di 20 mila euro.
Se in queste settimane si troverà un’intesa, questa triste e squallida storia di violenza si chiuderà con un patteggiamento e il pagamento dei danni, altrimenti A.P. verrà rinviato a giudizio e dovrà difendersi in aula dall’accusa di violenza sessuale nei confronti della donna che avrebbe dovuto accudire. (r.d.r.)
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