Rivende la merce rubata. Riconosciuto e arrestato
JESOLO. Nella mattinata di ieri, negli uffici del commissariato di Jesolo si presentava il titolare di un bar di piazza Nember che spiegava agli agenti di aver letto sulla “Nuova” la notizia del rinvenimento di un furgone contenente attrezzatura di cucina sottratta ad alcuni alberghi della zona. L’uomo, spiegando di essere stato a sua volta vittima di un furto avvenuto nella notte del 19 dicembre 2015 all’interno del proprio esercizio pubblico di una piastra per scaldare alimenti del valore di 1500 euro intendeva verificare se tra le attrezzature rinvenute vi fosse anche la sua piastra.
Per farlo il barista mostrava agli agenti dla ocumentazione relativa all’acquisto della piastra, ove era riportato anche il numero seriale e delle immagini fotografiche relative alla macchina.
A questo punto, i poliziotti del settore Anticrimine provvedevano a verificare presso gli Snack Bar di Jesolo e zone limitrofe se si fosse presentato qualcuno a proporre in vendita tale piastra, dato che era più che verosimile che l’arrestato della scorsa settimana, qualora in possesso dell’oggetto, avesse tentato di piazzarlo.
Nel pomeriggio giunti all’interno dell’ultimo bar da verificare, a località Caposile, a specifica richiesta degli agenti e vista l’immagine fotografica dell’oggetto, il titolare dell’esercizio confermava di aver acquistato, circa un mese fa, una piastra simile, affermando di averla ottenuta proprio dalla persona che nei giorni scorsi era apparsa sui quotidiani locali per essere stato arrestato poichè trovato in possesso di un furgone rubato contenente attrezzatura di cucina proveniente da due furti ai danni di due ristoranti di Cortellazzo.
L’uomo consegnava spontaneamente la piastra; dopo una verifica da parte del personale operante del numero di serie e constatato che si trattava proprio della piastra denunciata quale oggetto di furto, la stessa veniva posta sotto il vincolo del sequestro penale.
A questo punto si invitava il titolare del locale presso il commissariato di via Pietro Sassaro, dove lo stesso riconosceva senza ombra di dubbio colui che nel mese di dicembre gli aveva venduto la piastra in questione, ovvero Maurizio Costantini, e di avere acquistato il manufatto in buona fede, dato che il Costantini gli aveva riferito di volersene liberare dopo avere chiuso una sua attività simile.
Infine, lo stesso titolare del bar oggetto del furto riconosceva come propria la macchina. Al termine degli atti redatti dai poliziotti jesolani, Costantini, già arrestato lo scorso 20 gennaio e attualeme detenuto in carcere a Venezia, è stato nuovamente denunciato per ricettazione, mentre per il titolare del bar di Caposile, tuttora oggetto di successivi accertamenti da parte dei poliziotti, sarà segnalato a sua volta all’autorità giudiziaria.
La piastra, ultimata la procedura burocratica relativa al sequestro, sarà restituita al legittimo proprietario.
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