Rive a numero chiuso e controlli ai varchi per la notte dei fuochi
Dieci aree ad accesso limitato, conta-persone all’ingresso Il capo dei vigili: «Chiediamo pazienza, arrivate in anticipo»
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 19.07.2015.- Festa del Redentore. I Fuochi in bacino San Marco.
Esperimenti di “numero chiuso” in occasione della Notte Famosissima, a cambiare le abitudini di veneziani e turisti.
L’amministrazione ha, infatti, individuato una decina di aree ad accesso limitato dalle quali si potranno vedere i fuochi del Redentore, con conta-persone all’ingresso e controllo delle borse ai varchi di accesso: dal Molo della Piazzetta di San Marco fino alla Caserma Cornoldi e, alle Zattere, dagli Incurabili alla Punta della Dogana, che dovrà restare sgombra. Naturalmente si tratta delle zone più centrali della città, proprio attorno ai pontoni con i “
foghi
” che prenderanno il via alle 23.30: quelle solitamente più affollate, dove si sono contate fino a centomila persone in alcuni anni.
Quanto “chiuse”?
Circa 50 mila persone a terra, anche se i numeri precisi saranno definiti esattamente in settimana. L’emergenza terrorismo e il rischio isteria simil-Torino (con le nuove direttive del ministero degli Interni) fanno così cambiare pelle anche al modo di vivere il Redentore, che quest’anno resterà la Festa Famosissima di sempre, con i suoi fuochi e le sue cene in barca e in fondamenta, ma con aree delimitate e ampie vie di fuga: niente più arrivi in riva dell’ultimo minuto, quantomeno, nelle zone più affollate. E controlli borsa per borsa, persona per persona anche per chi attraversa il ponte votivo, dalle Zattere verso la Giudecca.
L’appello.
«Chiediamo a tutti calma, pazienza e di prendersi un po’ per tempo per godersi in pieno il Redentore, permettendo a noi di fare i controlli, necessari di questi tempi», dice il comandante della Polizia municipale, Marco Agostini, che spiega punto per punto le novità per la serata di sabato 15.
Aree e numero chiuso.
Per assistere ai fuochi dalla riva dell’area marciana o dalle Zattere, bisognerà perciò entrare in una delle aree che saranno predissposte: tenuta sgombera come corridoio di sfollamento la riva davanti ai Giardini Reali, ci saranno due aree al Molo di San Marco (per 18 mila persone, separate da un corridoio libero tra le due colonne), una davanti alle Prigioni Vecchie (circa 3500 persone), due in Riva degli Schiavoni (circa 4500), un’altra area alla Pietà, poi davanti alla caserma Cornoldi.
Da qui in poi, accesso libero. A queste si aggiungeranno tre aree-varco alle Zattere, dal ponte votivo fino a Punta della Dogana, che sarà tenuta libera, per accogliere altre 15 mila persone.
I criteri: le vie di fuga.
«I numeri li stiamo completando in queste ore, ma contiamo che a terra ci sarà posto per circa 50 mila persone, più naturalmente chi assisterà al Redentore in barca», commenta il comandante Agostini, «il criterio adottato è quello di calcolare 3 persone per metro quadrato, associato alla capacità di tenuta delle vie di fuga, ovvero, ponti e calli di accesso. Una strada larga 60 centimetri consente l’evacuazione di 250 persone, 125 se un ponte: un modulo che abbiamo preso a riferimento. Se la calle di accesso a un’area è di 2 metri e 40, ci potranno passare 1000 persone: e via così. Area per area abbiamo così studiato la larghezza delle calli e dei ponti, che per metà saranno comunque riservati alle forze dell’ordine e ai soccorsi. Ad esempio, davanti alle Prigioni si entrerà da calle degli Albanesi e si uscirà dalla più larga calle delle Rasse che con i suoi 4 metri “vale” 1500 persone. Considerati poi il Ponte della Paglia e quello del Vin, potranno entrare circa 3mila persone». Sul Molo della Piazzetta le aree saranno due, separate da un ampio corridoio libero tra le due colonne. Le persone saranno tenute a tre metri dalla riva.
Varchi, orari, no-vetro
. Nei prossimi giorni saranno dati i numeri esatti delle capienze, zona per zona. «Di certo alle 20 saranno chiusi gli accessi e liberate le aree», aggiunge il comandante Agostini, «a quel punto si entrerà solo attraverso varchi controllati, con conta persone e verifica delle borse. Bandito il vetro. Dalle 19 la vendita di bottiglie di vetro sarà vietata in tutta la città di Venezia, bar, supermercati e negozi compresi». Raggiunta la capienza massima, si resterà fuori.
E chi non ci starà?
«Potrà andare un po’ più lontano, verso Sant’Elena», conclude il comandante Agostini. Certo un rischio assembramento a monte dei varchi potrebbe verificarsi, se le persone si presenteranno tutte dopo cena, per non dover restare in riva ore in attesa.
In barca.
Novità anche per chi andrà in barca: «Abbiamo istituito davanti al Molo un’area per le gondole, che non potranno più infilarsi all’ultimo minuto nei varchi», commenta Agostini, «saremo inflessibili con tutti sui corridoi, che dovranno essere lasciati liberi o useremo gli idranti. Anche i taxi dovranno posizionarsi nell’area delle barche non tradizionali».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video