Riunione-beffa per gli invalidichiamati nella sede con barriere

La convocazione a Venezia partita dalla Regione: "Ma non possiamo arrivarci". Poi l'assessore Sernagiotto corre ai ripari: "Per le prossime riunioni, sarà nostra premura trovare una sede più consona alle esigenze di tutti"
Palazzo Balbi
Palazzo Balbi
VENEZIA. Troppe barriere architettoniche per raggiungere Palazzo Balbi e così i rappresentanti dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili restano a Mestre.


Ieri era prevista una riunione all'assessorato alle Politiche sociali. Ma la sede della Giunta regionale presenta parecchie difficoltà se si è anziani e con problemi di mobilità.


I rappresentanti provinciali dell'Anmic hanno così declinato l'invito, non fosse altro per le brutte esperienze avute in passato, con alcuni incidenti occorsi nel tentativo di superare ponti e gradini del centro storico veneziano.


Bruno Vidal, commissario locale dell'Anmic, ha inoltre scritto una lettera direttamente al governatore Luca Zaia, esternando una lunga serie di difficoltà, anche comunicative, per quelli che sono i problemi di decine di migliaia di veneti alle prese con più o meno gravi mutilazioni (dagli incidenti stradali a quelli sul lavoro) o con altri generi di invalidità civili permanenti.


"L'Anmic ha tentato di comunicare, estendendo le sue richieste e proposte di collaborazione - dice Vidal - parlando in concreto di fatti e tenendo presente qualsivoglia oggettiva difficoltà. Ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Pensiamo, e lo diciamo forte, che si devono tenere nel debito conto tutte le voci, perché in una civiltà veramente democratica, hanno pari dignità di parola e pari diritto di ascolto. L'assessore Remo Sernagiotto conosce le nostre condizioni di difficoltà grave nella deambulazione, e dopo una giornata di lavoro senza sosta allo sportello, una riunione a Venezia è un aggravio di oggettive difficoltà. Suggeriamo di trovare in terraferma una sede regionale più adatta ai portatori di handicap".


All'Anmic è poi arrivata una nota dall'assessorato regionale alle Politiche sociali, nella quale si afferma che "sarà nostra premura, per le prossime riunioni, trovare una sede più consona alle esigenze di tutti". Forse una piccola vittoria per i diritti di tutti, ma all'Anmic - oltre alle parole - ora chiedono fatti concreti per il superamento delle barriere.

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