Ritorno a scuola, lezioni al via: è la carica dei 101 mila

Sono in crescita gli alunni delle statali che domani entreranno in classe. Settimana corta e tanti precari in cattedra

VENEZIA. È la carica dei 101, ma non servirà ricorrere a Crudelia De Mon per tenerli a bada: basteranno buoni insegnanti. Per la precisione sono 101.594 gli studenti delle scuole statali - comprese quelle dell’infanzia che per i nuovi iscritti hanno già iniziato alcune attività nei giorni scorsi - che domattina entreranno in classe per il primo giorno di lezione del nuovo anno scolastico. È Un dato in leggero aumento rispetto al precedente anno scolastico (+0,3%), e al quale bisogna aggiungere gli alunni iscritti alle scuole paritarie: circa 15 mila, di cui oltre 10 mila però concentrati nelle scuole dell’infanzia.

Gli alunni. Degli oltre 90 mila studenti delle scuole, tra primarie e secondarie, oltre 35 mila sono alle elementari, 22 mila alle medie, e oltre 32 mila alle scuole superiori, per un numero totale di 4662 sezioni, 24 in più rispetto all’anno precedente. Nel Veneziano il numero medio di studenti per classe, e quindi per aula, è di 21,8. È il dato più alto di tutto il Veneto, dove la media è di 21,4 alunni per classe, con Belluno e Rovigo che sono sotto soglia 20. Il problema delle classe sovraffollate - spesso battezzate classi pollaio - riguarda soprattutto gli istituti superiori, e un particolare quelli del centro storico, come da tempo denunciano le associazioni studentesche e i sindacati. Le media degli studenti stranieri è del 12% circa, mentre è più alta, intorno al 20%, tra i banchi delle scuole dell’infanzia.

Le tendenze. Alle scuole medie prende sempre più piede la settimana corta, ad esempio alla Manuzio dell’istituto San Marco di Mestre, dove gli alunni delle classi prime faranno lezione dalle 8 alle 14, ma potranno godersi il sabato a casa. Settimana corta anche alle scuole don Milani, Querini, Gramsci, e Cervi. L’hanno spuntata invece le scuole superiori dove si andrà a scuola dal lunedì al sabato dopo il braccio di ferro dello scorso maggio con la Provincia, che aveva annunciato, e poi ritirato, la sospensione del servizio scolastico il sabato, imponendo a tutti gli istituti la settimana breve. Per ciò che riguarda le scelte dei ragazzi prosegue il trend degli ultimi anni: scende il liceo classico, tengono alcuni istituti tecnici, e piace molto stare tra i fornelli delle cucine di prova degli istituti alberghieri. Buoni risultati anche per gli istituti tecnici turistici.

I docenti di ruolo. Le nuove immissioni in ruolo assegnate dal ministero dell’Istruzione a Venezia sono state 458 ma al momento, secondo stime di Cgil e Snals, sono state assegnate non più di 400 cattedre perché per alcune materie, ad esempio Scienze ed Elettronica, le graduatorie erano esaurite, e quindi non c’era più nessuno cui offrirle. Sono state invece tutte assegnate le 188 cattedre per i docenti di sostegno. Nel complesso sono più di 8 mila i docenti di ruolo che lavorano nel Veneziano, di cui quasi 2700 nelle scuole elementari.

Chi non si presenta. Il problema c’è, come conferma lo Snals - qualcuno ha bussato alla porta del sindacato per chiedere come poter fare - ma in termini ridotti. «Tuttavia basta l’assenza di un docente per creare problemi a una scuola», dice Giovanni Giordano dello Snals. Docenti che, grazie alle riapertura - ogni tre anni - delle graduatorie, hanno scelto Venezia e, grazie alla buona posizione, hanno ottenuto la cattedra di ruolo. E dopo avere il contratto in mano, fanno il possibile per poter essere subito trasferiti nella loro città d’origine. I presidi incrociano le dita.

I precari storici. Nei giorni scorsi invece si sono concluse le nomine delle supplenze. Nonostante i nuovi contratti a tempo indeterminato restano sempre tanti i precari costretti ai contratti annuali: 985, di cui 406 nelle scuole elementari, più 481 cattedre di sostegno, e 584 spezzoni di orario superiori alle 6 ore.

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