Ristoratore picchiato e rapinato due albanesi finiscono in manette
VENEZIA. Hanno cenato come normali clienti, hanno aspettato che il ristorante si svuotasse e quindi si sono avventati sul proprietario del locale come furie. Calci e pugni sferrati con così tanta violenza da provocargli la frattura del setto nasale e della mandibola: tutto per portargli via una catenina d’oro, un orologio e qualche centinaio di euro dal registratore di cassa. Ma i rapinatori che venerdì sera hanno fatto finire all’ospedale il titolare dell’osteria al Bacco, in fondamenta San Girolamo a Cannaregio, non sono riusciti a fare molta strada.
Poco dopo sono stati arrestati dai carabinieri, allertati da alcuni passanti che avevano notato qualcosa di anomalo all’interno del locale. Si tratta di due albanesi di di 31 e 23 anni, finiti in manette con l’accusa di rapina, lesioni e violenza privata.
L’aggressione è avvenuta venerdì intorno all’una di notte. In quel momento all’interno del noto ristorante di Cannaregio era rimasto il titolare che stava aspettando di congedare gli ultimi due clienti per chiudere. I due si sono alzati da tavola, hanno fatto un paio di passi e si sono avventati sul ristoratore. L’uomo, colto totalmente alla sprovvista, non ha nemmeno ha avuto la forza di reagire. I due albanesi l’hanno coperto di calci e pugni infierendo con particolare ferocia sulla faccia. Neutralizzata la vittima, gli hanno strappato dal collo una catenina d’oro e dal polso l’orologio. Quindi si sono diretti verso il registratore di cassa da dove hanno portato via l’incasso della serata: 500-600 euro.
La scena, seppure confusa per via della ridotta visibilità attraverso le finestre del locale, non è sfuggita ad alcuni passanti che hanno immediatamente chiamato i carabinieri. Sul posto è subito intervenuta una pattuglia dei carabinieri del Nucleo natanti di Cannaregio che ha bloccato i rapinatori in fuga. Addosso avevano ancora la refurtiva che è stata posta sotto sequestro dai militari. I due sono stati quindi arrestati con l’accusa di rapina in concorso, lesioni e violenza privata e tradotti nel carcere di Santa Maria Maggiore. Lunedì, davanti al gip Gabriele Scaramuzza, la convalida dell’arresto.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Laura Cameli, intanto proseguono per verificare l’esatta dinamica dell’accaduto già reso a verbale del ristoratore al quale sono stati dati trenta giorni di prognosi, salvo complicazioni. Quel che è certo è che i due albanesi hanno aspettato che il locale si fosse svuotato per entrare in azione e colpire l’esercente. Non è chiaro se l’avessero premeditato prima di occupare un tavolo e sedersi per la cena o se l’idea di rapinare l’uomo sia maturata nel corso della serata, quando si sono resi conto che all’interno del locale non era rimasto più nessuno e che potevano entrare in azione indisturbati.
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