Rissa e botte alla partita, il sindaco chiama i carabinieri

È successo sul terreno di calcio di Gorgo al Monticano dopo la partita con il Mestre. Tifosi e dirigenti minacciano di entrare negli spogliatoi, sfiorata la rissa
TREVISO 24/4/2005 TREVISO -VENEZIA IN FOTO CARABINIERI treviso calcio
TREVISO 24/4/2005 TREVISO -VENEZIA IN FOTO CARABINIERI treviso calcio

MESTRE. Parapiglia dopo la partita: una testata di un giocatore a un avversario accende gli animi del pubblico, devono intervenire i carabinieri per bloccare l’accesso agli spogliatoi. È successo ieri pomeriggio a Gorgo al Monticano, in provincia di Treviso, al termine della partita di calcio di Prima categoria tra la squadra di casa, la Gorghense, e il Mestre.

Tutto succede alla fine, dopo una partita molto maschia, come si dice in questi casi, e terminata 2-2. Nei minuti di recupero avviene un episodio da moviola: la Gorghense capolista reclama un calcio di rigore. Sull’episodio, però, l’arbitro fischia la fine. Gli animi si accendono, sia in campo, sia sugli spalti. Uscendo dal terreno di gioco, pare che un giocatore della Gorghense abbia cercato di dare la mano a un avversario, ricevendo però una testata. A raccontarlo è il sindaco di Gorgo, Firmino Vettori, presente sugli spalti. «A quel punto gli animi si sono surriscaldati», dice Vettori, «e dagli spalti alcuni tifosi volevano entrare negli spogliatoi. Abbiamo cercato di placare gli animi, ma la situazione era tesa e per questo sono stato io stesso a chiamare i carabinieri».

L’arrivo dei militari, pochi minuti dopo, ha riportato la situazione alla normalità. «Ad accendere i toni c’è stato anche qualche applauso ironico in tribuna», dice Mario Vettori, presidente della Gorghense nonché fratello del sindaco, «e alla fine anche i giocatori che erano rimasti in tribuna e i dirigenti ospiti volevano entrare negli spogliatoi. Democraticamente, abbiamo deciso di non far entrare nessuno: né i nostri, né quelli della squadra ospite». Rissa sfiorata, insomma. «Sono stati bravi anche gli allenatori a placare gli animi e a portare i loro giocatori nei rispettivi spogliatoi».

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