Rissa dal parrucchiere a Venezia, due in ospedale: sei albanesi denunciati

I vigili urbani intervengono in un negozio accanto a Ca’ Farsetti: gli aggressori individuati grazie a un cellulare perso e alle telecamere del Comune
Aggressori in fuga dopo il pestaggio
Aggressori in fuga dopo il pestaggio

VENEZIA. La Polizia municipale e i carabinieri della Compagnia di Venezia hanno dato un nome - e denunciato - a sei cittadini albanesi, protagonisti del violento pestaggio ai danni di due dipendenti del centro aprrucchiere-estetica Jolly Style a Rialto, proprio accanto alla sede del Comune di Venezia.

Una maxi rissa avvenuta martedì pomeriggio in centro storico. Tutto è cominciato quando due vigili urbani in borghese che stavano pattugliando il tratto tra Ca’ Farsetti e San Luca hanno sentito un gran trambusto provenire dal locale. Grida feroci, rumori di mobili spaccati e vetri infranti: quando i vigili sono riusciti a entrare si sono trovati di fronte a cinque uomini che stavano picchiando uno dei dipendentidel negozio, colpendolo senza pietà. Il tutto mentre due donne, un’inserviente e una cliente, cercavano di scappare terrorizzate dai locali.

Gli agenti hanno chiesto rinforzi immediati facendo uscire le donne e tentando di separare i contendenti che però hanno continuato a picchiarsi accanitamente.

Quando alla fine una pattuglia di vigili è arrivata a dare manforte e i contendenti sono stati separati si è potuto appurare che si trattava di persone che erano tutte imparentate tra di loro: a terra i due giovani dipendenti, uno portato all'ospedale con una prognosi di 40 giorni per un dito fratturato, l'altro con numerose ecchimosi. 

Mentre gli agenti prestavano soccorso ai feriti, gli aggressori si erano dati alla fuga, tranne uno immediatamente bloccato dagli agenti: " A circa un'ora di distanza, forse pensando che la Polizia locale si fosse già allontanata con il fermato", si legge in un comunicato della Polizia municipale, "uno degli assalitori è tornato in zona per cercare il cellulare perso durante l'aggressione ed è stato fermato dagli operatori. Nel frattempo, tre dei quattro uomini rimasti ancora a piede libero si erano recati dai carabinieri di Piazzale Roma per sporgere denuncia di smarrimento del telefono: sono stati trattenuti dal personale dell'Arma sino all'arrivo della Polizia locale e portati al Comando generale in piazzale Roma dove hanno rivelato il nome del sesto e ultimo complice consentendo quindi la sua identificazione".

Le indagini proseguono per dare un "perché" alla spedizione violenta.

 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia