Rissa al parco Albanese vendetta tra bande rivali
Sale la tensione tra bande rivali nello spaccio al Parco della Bissuola. Ieri pomeriggio si sono affrontati una ventina di giovani, in gran parte minorenni: un regolamento di conti seguìto all’aggressione avvenuta, venerdì sera, ai danni di due ragazze mestrine e di un senza fissa dimora, intervenuto a difenderle, da parte di un gruppo di africani. Il motivo della violenza è legato allo spaccio. Ieri si sono affrontati da una parte gli africani e dall’altra mestrini e stranieri. In mezzo a questo secondo gruppo anche le due ragazze aggredite venerdì. Si sono picchiate e alla fine la polizia ha portato in Questura due africani. Sono stati denunciati, ma gli agenti hanno lavorato a lungo anche per identificare gli altri partecipanti alla rissa.
Verso le 15.30 di ieri è arrivata alla centrale operativa della questura la prima segnalazione di una maxi rissa tra una ventina di persone, scoppiata al parco Albanese, nella zona delle Piramidi. Metà sono italiani e metà di origini africane, la maggior parte nigeriani. È evidente che si tratta della vendetta per l’aggressione di venerdì sera. Infatti ci sono i protagonisti di quella violenza. All'arrivo di due volanti della questura e di due equipaggi del reparto prevenzione crimine di Padova, gran parte dei protagonisti si allontana facendo perdere le proprie tracce. Sul posto restano una parte degli italiani e qualche africano.
Il Parco Albanese rimane luogo di spaccio. Lo testimonia anche l’ultima operazione dei vigili urbani terminata con il sequestro di un etto di stupefacente. Nel pomeriggio di lunedì, tra le 16 e le 18, una squadra operativa del Servizio Sicurezza urbana, un'unità cinofila antidroga e i militari del Reggimento Serenissima, hanno circondato la zona dei “cubi” e controllato le decine di giovani presenti. È apparso chiaro che un giovane non era un semplice frequentatore del parco, ma qualcuno che aveva sostanze stupefacenti. Non sono infatti sfuggiti agli occhi esperti degli agenti della Polizia locale alcuni comportamenti sospetti del ragazzo, come l'appartarsi dietro o dentro i manufatti ed il suo nervosismo. Immediatamente “puntato” dal cane antidroga, il giovane non ha potuto far altro che consegnare il "necessaire" per lo spaccio al minuto: un bilancino elettronico, 8 dosi di marijuana già confezionate, decine di bustine in plastica autosigillanti. Il ragazzo è stato denunciato. Numerose altre barrette di hashish sono state ritrovate poi sotto le panchine, sulle passerelle e sulle gradinate dei “cubi”. Confezioni di marijuana sono state infine recuperate nelle siepi poste a ridosso dei “cubi”, nascoste nel tentativo di sottrarle al fiuto di Luna e Kuma. In totale è stato sequestrato circa un etto di sostanza stupefacente.
Carlo Mion
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