Rissa a colpi di spranghe tra due famiglie
MIRANO. Scene da film d’azione americano domenica pomeriggio a Mirano, con auto speronate, feroci sprangate e botte da orbi, tutto a due passi dall’ospedale e dal centro storico. Protagonisti del regolamento di conti due clan rivali: l’episodio violento intorno alle 15.30, in via Parauro, a pochi passi dalla piazza di Mirano, dov’era in corso, tra l’altro, il mercatino natalizio del cioccolato. Di dolcezza se n’è vista, però, davvero poca nell’irruento faccia a faccia tra rom: nel viavai di una domenica pomeriggio di sole, la rissa si è scatenata sotto gli occhi di diversi testimoni, increduli di fronte a ciò che stava capitando in strada: da una parte una decina di aggressori, della stessa famiglia, in due diverse auto, dall’altra un robusto rivale, ma da solo, a cui fargliela pagare per motivi ora al vaglio degli inquirenti.
I rivali sono entrati in contatto vicino alla rotonda di via Parauro, a nord del centro storico: qui la spedizione punitiva ha puntato l’auto della vittima, speronandola e costringendo il guidatore a fermarsi. Poi gli assalitori si sono avventati sul mezzo con spranghe e bastoni di ferro. Vetri in frantumi, carrozzeria ammaccata, paraurti staccati: il mezzo è andato praticamente distrutto.
Infine, terminato il “lavoro” sulla vettura, le botte si sono dirette al conducente, costretto a uscire dall’abitacolo che fino a quel momento lo aveva protetto e poi pestato a sangue. La vittima non ha potuto nulla, da solo contro dieci aggressori, che poi sono risaliti velocemente in auto, dileguandosi prima dell’arrivo dei carabinieri, che nel frattempo erano stati allertati dai testimoni del pestaggio. I carabinieri di Mirano sono arrivati subito, trovando però sul posto solo il malcapitato riempito di botte e la sua auto sfasciata. Sul posto anche l’ambulanza del vicino ospedale civile: il ferito, 34 anni, residente in un campo nomadi nel mestrino e appartenente a una grande famiglia locale, ha riportato ferite profonde alla testa e agli arti, ma ha rifiutato il ricovero, firmando le sue dimissioni, nonostante una prognosi di almeno una settimana.
Fino a ieri il giovane non aveva ancora presentato denuncia nei confronti dei suoi aggressori, contro i quali i militari possono comunque procedere d’ufficio. I carabinieri stanno ora cercando d’identificare gli assalitori uno a uno: apparterrebbero tutti a un’altra famiglia, diversa e rivale di quella dell’aggredito. Le indagini puntano anche a prevenire nuovi eventuali episodi violenti, in una guerra tra clan antagonisti che ormai imperversa da tempo nel territorio.
L’obiettivo è che tra le due famiglie non si arrivi a nuovi blitz punitivi per vendicare l’ultima offesa subita.
Filippo De Gaspari
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