Rissa a colpi di sprangate vicino all'ospedale

Protagonisti del regolamento di conti, compresi speronamenti, due clan di nomadi rivali. I feriti rifiutano il ricovero in ospedale

MIRANO. Scene da film d’azione americano ieri pomeriggio a Mirano, con auto speronate, sprangate e botte da orbi, a due passi dall’ospedale. Protagonisti del regolamento di conti due clan di nomadi rivali: l’episodio violento intorno alle 15.30 di domenica 13, in via Parauro, a pochi passi dal centro di Mirano.

Da una parte una decina di aggressori, in due diverse auto, dall’altra un robusto rivale, ma da solo, a cui fargliela pagare per motivi ora al vaglio degli inquirenti. I rivali sono entrati in contatto vicino alla rotonda di via Parauro: qui la spedizione punitiva ha puntato l’auto della vittima, speronandola e costringendo il guidatore a fermarsi. Poi gli assalitori si sono avventati sull’auto con spranghe e bastoni di ferro, distruggendola. Infine, terminato il “lavoro” alla vettura, le botte si sono dirette al conducente, costretto a uscire e pestato a sangue.

La vittima non ha potuto nulla, da solo contro dieci aggressori, che poi sono risaliti in auto, dileguandosi prima dell’arrivo dei carabinieri, chiamati da testimoni. Sul posto anche l’ambulanza del vicino ospedale civile: il ferito, 34 anni, residente in un campo nomadi nel mestrino, ha riportato ferite profonde alla testa, ma ha rifiutato il ricovero, firmando le dimissioni. I carabinieri stanno cercando di identificare gli assalitori uno a uno: l’obiettivo è che tra le due famiglie rivali, in guerra da anni nel territorio, non si arrivi a nuovi blitz punitivi per vendicare l’ultima aggressione subita.

 

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