Risparmio energetico cinque milioni dall’Europa
Meno spreco di energia, più attenzione all’ambiente e anche al risparmio, che di questi tempi per le casse pubbliche non guasta mai. Il Comune di San Donà è pronto a partire con un piano di riqualificazione energetica che interesserà gli edifici pubblici per limitarne i consumi, ma anche l’illuminazione in città con l’installazione di lampioni «intelligenti» e a basso consumo.
Un intervento che, nel complesso, richiederà un investimento di almeno cinque milioni di euro. Soldi che potrebbero arrivare dai finanziamenti europei, all’interno di quei cinquanta milioni che la Provincia punta a portare a casa per tutto il Veneziano nell’ambito del «Patto dei Sindaci». Per poter accedere ai fondi, però, servirà un percorso coordinato tra i vari enti locali.
Il punto della situazione è stato tracciato in un incontro che si è svolto in municipio tra l’assessore provinciale all’ambiente, Paolo Dalla Vecchia, e l’amministrazione comunale, con il sindaco Andrea Cereser e gli assessori Francesca Zottis, Valter Menazza e Luigi Trevisiol. Presenti anche i tecnici e un rappresentante del Comune di Portogruaro.
«È questo un punto di arrivo di un percorso iniziato a marzo del 2011, con l’adesione della Provincia al Patto dei Sindaci», ha spiegato Dalla Vecchia, «e, contemporaneamente, un punto di partenza con l’avvio della fase operativa». Il Patto dei Sindaci è legato all’ormai famoso obiettivo «20-20-20», ovvero l'’impegno entro il 2020 ad aumentare del 20 per cento il risparmio energetico, ridurre del 20 per cento le emissioni in atmosfera e incrementare del 20 per cento la percentuale di fonti rinnovabili nel consumo energetico.
Obiettivi che il Comune di San Donà ha recepito fin da subito, adottando in Consiglio il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes). «Siamo contenti di essere riusciti a entrare in un tale progetto promosso dalla Provincia. Per attuarlo», conclude il sindaco Cereser, «sono necessarie forme ampie di aggregazione territoriale che, per il Veneto Orientale, possono fare perno sulla collaborazione tra San Donà e Portogruaro. È un investimento non solo economico e ambientale, quanto culturale, che porta l’amministrazione a coinvolgere tutta la città. Anche se il Comune attua completamente il piano sulle proprie competenze, risolve solo il 2 per cento del problema. Ma fornisce un esempio importante per i privati».
Giovanni Monforte
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