Risonanza magnetica Arrivata la macchina da cinque tonnellate

Mirano. Il cuore del nuovo impianto della Radiologia calato ieri in ospedale da una potente gru: attivo da ottobre
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. In ospedale arriva la nuova risonanza magnetica e la manovra non può che essere chirurgica. Il bisonte, da quasi 5 tonnellate di peso e due metri per 2,30 di dimensioni, è stato calato ieri mattina sfiorando i padiglioni dell’ospedale, con un’operazione tanto delicata quanto spettacolare. Il macchinario, un gioiello d’avanguardia che permetterà alla Radiologia miranese di aumentare la diagnostica su più fronti, è stato posizionato nella sala del reparto diretto dal primario Andrea Bruscagnin e sarà pronto entro la terza settimana di ottobre, completati gli allacciamenti, la formazione del personale e la predisposizione all’utilizzo.

Nel frattempo prosegue senza intoppi l’attività del reparto, grazie alla risonanza magnetica su mezzo mobile all’esterno del reparto: una trovata che ha evitato di trasferire per più di un mese i pazienti a Dolo. Partito nella notte da Norimberga, in Germania, il nuovo magnete, fulcro di quella che sarà tra poche settimane la risonanza magnetica tra le più avanzate del Veneto, sostituisce quella vecchia, rimossa il 10 settembre con un’altrettanto spettacolare operazione aerea, dopo 12 anni di onorato servizio. Per apparecchi di questo tipo un’eternità, che l’avevano reso obsoleto. La manovra di posizionamento del nuovo modulo, delicata e studiata al millimetro, è avvenuta grazie a una gru speciale, il cui braccio si è alzato fino a 60 metri d’altezza per far sorvolare il bestione sopra l’ospedale. Ancor più delicata la fase di discesa, avvenuta in uno spazio di appena dieci metri, tra i reparti di Otorinolaringoiatria e Cardiologia. Una volta toccata terra, il magnete è stato fatto scorrere all’interno della Radiologia e collocato nella sala per la risonanza magnetica, dove sarà montato insieme alle altre componenti, arrivate a bordo di un altro rimorchio, sempre dalla Germania. Un’operazione che ha visto in regia l’ufficio tecnico e l’ingegneria clinica dell’Asl 13 e realizzata da personale italiano e tedesco delle ditte incaricate.

Per l’avvio della nuova macchina ci sarà anche un’inaugurazione ufficiale. La nuova apparecchiatura è una risonanza da 1,5 tesla, di ultima generazione, che esprime il massimo della tecnologia diagnostica per l’assistenza: sarà infatti funzionale sia per le persone obese che per chi soffre di claustrofobia. «E soprattutto», spiega Bruscagnin, «permetterà di implementare la diagnostica, per esempio lavorando su esami di terzo livello alla mammella o alla prostata, che prima non potevamo fare. Infine ampliando le indagini a livello cardiaco, per indagare su infarti e danni del miocardio».

«È stata finanziata dalla Regione, sempre attenta a fornire alle strutture ospedaliere le tecnologie più moderne», ha detto il direttore generale dell’Asl 13 Giuseppe Dal Ben, che ha seguito da vicino le fasi del posizionamento del nuovo apparecchio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia