Riscaldamento delle acque: morìa di pesci in laguna e Canal Grande / FOTO
VENEZIA. Morìa di pesce in laguna. Migliaia di pesci morti sono stati visti galleggiare venerdì notte e ieri mattina in alcune aree della laguna centrale. In mattinata il pesce morto è arrivato anche nei canali interni della città, avvistato anche in Canal Grande. Cefali, go, passerini anguele morti per mancanza di ossigeno nell’acqua (anossìa). Fenomeno successo anche in altre estati, ma che appare adesso più massiccio. «I nostri tecnici sono intervenuti insieme all’Asl», spiega l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, «secondo i primi dati la situazione è abbastanza normale. La mancanza di vento e di correnti ha provocato un riscaldamento globale delle acque della laguna, con difficoltà evidenti per le specie autoctone soprattutto nelle aree della laguna sud e della laguna centrale».
Nelle prossime ore il Comune dovrebbe raggiungere un accordo con le cooperative di pescatori per organizzare la raccolta dei pesci morti, da avviare nelle discariche gestite da Veritas. Un problema ambientale già emerso nei giorni scorsi con il forte odore di alghe putrefatte avvertito in alcune aree lagunari, in particolare a Fusina e Campalto. le elevate temperature di questi giorni e la mancanza di venti hanno provocato la putrefazione delle alghe. Fenomeno esploso una ventina di anni fa con l’invasione dell’alga gigante, l’Ulva lactuca, che allora venne raccolta con le apposite barche della ditta Pane, allertate allora dal Coinsorzio Venezia Nuova. Il sindaco Antonio Casellati aveva per primo applicato a Venezia la direttiva sul divieto dell’uso di fosforo nei detersivi. E la situazione era migliorata. Acque meno inquinate anche per la riduzione dell’attività delle fabbriche a Marghera, e per la presenza di nuovi depuratori. Ma in laguna rimangono comunque scorie e veleni delle attività passate. Per questo i pescatori chiedono verifiche approfondite sulle reali cause di morte dei pesci.
«L’acqua vicino a Marghera era molto scura», riferisce uno di loro, «migliaia i pesci morti che galleggiavano in superficie». Un carico che la marea ha spostato poi verso Venezia. Facendo scattare l’allarme nelle prime ore dell’alba, ieri mattina.
Non è il primo fenomeno del genere, anche se la sua entità sembra maggiore delle altre volte. Morìa di pesci era stata segnalata anche nell’inverno scorso, allora a causa delle basse temperature che avevano provocato il congelamento di una parte di laguna nord.Secondo i pescatori si assiste in ogni caso a una modifica della presenza di pesce autoctono nelle aree tradizionali. Il cambio del clima e i grandi lavori in laguna hanno provocato la ricomparsa di granchi e crostacei, ma la quasi scomparsa di pesci lagunari tipici come bisati e passerini.
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