«Riportiamo Venezia al centro»

Tiziana Agostini e Franco Scantamburlo puntano a Palazzo Ferro Fini

Tiziana Agostini da Mestre, Franco Scantamburlo dalla Riviera. L’ex assessore della giunta Orsoni e il segretario dell'Associazione Artigiani della Riviera propongono la propria candidatura al consiglio regionale nelle liste del Pd.

Agostini ha le idee chiare e un plusvalore di passione e umanità che l’hanno sempre contraddistinta. «Voglio aprire un cantiere in Veneto», esordisce, «e cambiare questa regione unica al mondo a cui il governo regionale finora non ha dato risposte». Primo obiettivo: «Riportare Venezia al centro delle politiche di sviluppo: è intollerabile che da risorsa del mondo sia trattata dalle politiche regionali come un problema, basta pensare che sono state chiuse le Apt, tagliate le risorse al trasporto pubblico locale. Voglio ridare speranza alla buona politica, voglio provare a cambiare». Tra gli obiettivi di Agostini: il rilancio del paesaggio come sintesi di cultura e natura, arte e agricoltura, la promozione dello spirito d’impresa, la riorganizzazione e il rilancio della sanità. «Finora per la Regione è stata intesa come una “fabbrica di careghe”, abbiamo più Asl noi di tutti gli altri e dunque dobbiamo pagare più consigli di amministrazione di tutti. Oggi non serve l’ospedaletto sotto casa, servono servizi di eccellenza».

Impresa, lavoro, sicurezza e territorio sono le carte che mette sul tavolo Franco Scantamburlo, 53 anni, segretario dell'associazione Artigiani della Riviera. Originario di San Donà e residente a Mirano, Scantamburlo è da oltre 30 anni impegnato nel mondo del lavoro. «Non ho mai avuto incarichi di partito e di amministratore», precisa «Per il ruolo professionale che ricopro ho chiesto un periodo di distacco straordinario non retribuito». Scantamburlo spiega i suoi progetti per la Riviera del Brenta. «È strategica in tutti i settori economici e produttivi della provincia. Bisogna puntare su turismo, artigianato, commercio e industria, difesa del Made in Italy e lotta alla contraffazione, innovazione ed export. È ricca di un tessuto sociale e di associazionismo. Questo patrimonio è base di coesione e prosperità». Si parla poi di lavoro. «È la preoccupazione per tante famiglie cui si somma la piaga della disoccupazione giovanile. Il Veneto ha bisogno di tornare a crescere mentre in questi anni è andato indietro su tutti i fronti».

Marta Artico

Giacomo Piran

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia