Riparte il cantiere del commissariato
JESOLO. Ripartiti i lavori per il nuovo commissariato, dietro a piazza Brescia si rivedono gli operai nel cantiere dopo un'attesa di anni, dovuta a fallimenti e problemi burocratici che hanno portato alla nuova assegnazione dei lavori. Il sindaco, Valerio Zoggia, e l'assessore alla sicurezza, Luigi Rizzo, hanno già fatto una ricognizione e a giorni dovranno incontrare il prefetto. La sede attuale del commissariato in via Aquileia dovrebbe, secondo l'ultimo accordo con la proprietà, essere lasciata entro il 31 dicembre 2014, ma si confida in una proroga ulteriore almeno fino a tutto il 2015. In caso contrario, tra pochi mesi la polizia sarà sulla strada e bisognerà trovare una sede provvisoria. Entro il 2014, i lavori dovrebbero essere terminati. Di sicuro per gli uffici, mentre resteranno da completare i soli alloggi. «Confidiamo nel rispetto dei tempi», dice Zoggia, «è vero che la sede di via Aquileia dovrebbe essere lasciata per fine anno, ma speriamo in una proroga e nella fine dei lavori entro il 2015 per la nuova sede».
Dal consiglio comunale, Daniele Bison è prepccupato: «Ci auguriamo davvero che non vi siano altri intoppi, fallimenti o quant'altro, perchè la polizia di Stato deve poter entrare nella nuova struttura entro i tempi previsti. Ne va nella sicurezza della città e del territorio».
Il Coisp, sindacato provinciale della polizia, con il segretario generale, Francesco Lipari, evidenzia la situazione critica: "Il nuovo commissariato è atteso ormai da 6 anni, un periodo infinito. Adesso non ci sono più scusanti». L'assessore Rizzo ha il cronoprogramma: «In prefettura a fine luglio è stato deciso che l’ avanzamento lavori sarà verificato ogni mese, a garanzia sia dell’impegno che stanno profondendo non solo il Comune, ma anche la Provincia e la Regione. Entro la prima metà di ottobre si svolgerà un incontro con tutte le parti coinvolt per fare un punto della situazione a Jesolo. Per quanto riguarda l’impegno economico il Comune ha messo già in ordine di spesa 2,5 milioni di euro per il primo stralcio». (g.ca.)
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