Rio Novo più inquinato della tangenziale
Nuova denuncia degli abitanti. Il professor Mozzatto scrive al sindaco: «Biossido di azoto altissimo, il Comune intervenga»
Rio Novo più inquinato di Mestre. Una tangenziale caotica, dove passano ogni giorno 2.356 motoscafi. Producendo fumi, rumori, onde. Una situazione che ha spinto i residenti a scrivere nuovamente al Comune e al sindaco Luigi Brugnaro. Fabio Mozzatto, professore di musica al Conservatorio e abitante della zona, annuncia una nuova protesta. Le telecamere di Argos sono poco efficaci», dice, «di notte o con la pioggia non funzionano. E le sanzioni date con il telelaser in agosto sono state soltanto 2, su 73 mila passaggi di motoscafi registrati. Inutile mobilitare Capitaneria, Finanza, carabinieri e vigili quando basterebbe una cosa semplicissima per ridurre il moto ondoso e le velocità: il Gps e il controllo satellitare». Mozzato esibisce i dati dell’inquinamento. Che hanno fatto balzare il Rio Novo ai vertici della classifica poco ambita. «Il biossido di azoto», spiega, citando i dati Arpav, «è stato a fine agosto il più alto tra quelli rilevati nelle varie centraline presenti in laguna». 73 microgrammi per metro cubo di aria, contro i 47 di Sacca Fisola e i 17 del Parco Albanese. «Effetto evidente, vista la scarsa circolazione d’aria tra i palazzi del Rio Novo».
«Ma in ottobre anche le polveri hanno superato i limiti 4 giorni su otto. E nessuno ha preso provvedimenti. Il Pm 10 ha fatto rilevare un valore di 8 microgrammi, al di sotto della soglia di attenzione ma uguale alle altre centraline più vicine al traffico automobilistico, alla zona industriale o alla tangenziale. L’ozono infine a 85 microgrammi, appena inferiore ai 93 di Sacca Fisola.
Il Rio Novo venne aperto negli anni Trenta, dopo la costruzione del terminal automobilistico di piazzale Roma per mettere in collegamento rapidamente appunto piazzale Roma con Ca’ Foscari e il Canal Grande e dunque San Marco. Per anni Actv ha garantito il servizio della linea 2 attraverso il Rio Novo. Poi la scoperta di gravi danni provocati alle fondamenta dei palazzi – a cominciare da Ca’ Foscari – hanno convinto a chiudere il rio al traffico dei mezzi pubblici. Sono rimasti i taxi, aumentati negli ultimi anni. Il traffico è infernale, soprattutto in certe ore del giorno. Il rumore e i fumi prodotti anche. Così il Comune ha annunciato una campagna di controlli, che è cominciata a fine agosto. «In base ai risultati», ha annunciato il sindaco, «prenderemo delle decisioni». Ma i residenti di Rio Novo sono disperati. «Non ci vuole molto a capire», dice Mozzatto, «che i turisti in questa città sono troppi. Due per ogni abitante ogni giorno. L’Unesco farebbe bene a venire a vedere. Senza aspettare due anni, bastano due ore per rendersene conto».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video