Rio Novo intasato, effetto autostrada
VENEZIA. Ingorgo di taxi in Rio Novo. Centinaia di barche ogni ora, quasi tremila alla fine della giornata. E un canale diventato ormai un’autostrada. Gli abitanti lanciano l’allarme: «Chiediamo alle autorità che vengano a passare qualche ora a casa nostra. Per capire cosa succede ogni giorno al passaggio di questi mezzi». Rumori, fumi, moto ondoso. E una situazione che somiglia sempre di più a un’autostrada. Allarmi e denunce. Come quella inviata al Comune sul rumore, a tratti insopportabile. «Stiamo facendo delle rilevazioni, alla fine dati alla mano decideremo», dicono a Ca’ Farsetti. Gli abitanti chiedono da tempo una nuova organizzazione del Traffico acqueo. La riduzione del numero di imbarcazioni e delle loro velocità: «Basterebbe una telecamera sempre in funzione». Ma i passaggi aumentano. Rio Novo è la via d’acqua utilizzata per arrivare velocemente a San Marco da piazzale Roma e dalla Ferrovia. L’aumento dei turisti ha provocato un aumento anche delle corse dei taxi. In Rio Novo passano anche le barche da trasporto, e la zona è diventata «ad alto rischio ambientale».
Fino a una ventina di anni fa per il Rio Novo passavano anche i motoscafi Actv delle Circolari, per collegare piazzale Roma al Lido. La scoperta di una voragine sotto allo storico palazzo di Ca’ Foscari, sede dell’Università, aveva convinto le autorità a chiudere la via d’acqua. Riaperta dopo molti anni, ma non al trasporto pubblico di linea.
La situazione adesso è peggiorata. E gli abitanti chiedono provvedimenti drastici. Situazione grave anche in altri rii di grande collegamento della città. Come il Rio di Noale, il rio della Pietà, il rio di Cannaregio. Il numero delle imbarcazioni aumenta, e la città non le contiene più. Aumentano i passaggi rilevati ogni giorno. Anche se Comune e Provincia hanno soppresso il Coses, ente che si occupava delle statistiche e degli studi di questo tipo. L’amministrazione Brugnaro ha promesso un nuovo Piano del Traffico entro l’anno. Per questo ha avviato consultazioni con le categorie economiche. Adesso anche i cittadini chiedono di essere ascoltati. L’uso della città a fini turistici è legittimi, ma esiste un limite che non può essere superato. E nel frattempo, chiedono i residenti, si renda obbligatorio almeno lo scarico in acqua che riduce il rumore e i filtri che abbassano il concentrato di fumo e polveri sottili emessi nell’aria. Mentre si studiano provvedimenti di stop al traffico per la terraferma, le barche in laguna non sono soggette ad alcuna restrizione o normativa. (a.v.)
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