Rinviato il funerale di Attilio Benfatto
MIRANO. È stato rinviato il funerale di Attilio Benfatto, ex ciclista professionista, morto mercoledì mattina all’età di 74 anni.
La cerimonia funebre, originariamente, avrebbe dovuto svolgersi domani alle 11 nel duomo di San Michele Arcangelo, in centro a Mirano. A confermare il rinvio delle esequie è stato il figlio Raoul. «Ci è stato comunicato», ha spiegato Raoul Benfatto, «che si dovranno svolgere degli approfondimenti, data la malattia che ha provocato la scomparsa di mio papà. Nel frattempo posso dire che il funerale, che era in programma domani, è stato rinviato dalla magistrato, siamo in attesa di ricevere il nullaosta per fissare la nuova data».
Attilio Benfatto, in giovane età, aveva lavorato per qualche periodo come carpentiere a Porto Marghera e poi, al termine della carriera di ciclista professionista, era diventato rappresentante di prodotti siderurgici. Aveva poi scoperto di essere malato di mesotelioma, patologia che nasce dalle cellule del mesotelio e che può essere associata all’esposizione all’amianto.
Per questo motivo l’autorità giudiziaria ha deciso un supplemento di indagine, potrebbe essere disposta anche l’autopsia ed è stato quindi deciso il rinvio del funerale. La morte di Attilio Benfatto ha scosso tanti appassionati di ciclismo a livello italiano oltre ai cittadini del miranese. Centinaia i messaggi di cordoglio e di ricordo giunti in questi giorni alla moglie Francesca e ai figli Raoul e Samanta oltre che attraverso le pagine di Facebook. Originario di Caselle di Santa Maria di Sala, Attilio Benfatto, che aveva iniziato a pedalare con la Ciclisti Padovani, era stato più volte campione italiano su pista e aveva vinto tre medaglie ai campionati mondiali: un argento e un bronzo su pista, e un bronzo nella cronometro a squadre su strada. Aveva vinto due tappe al Giro d’Italia, la Folgarida-Milano nel 1969 e la Catanzaro-Reggio Calabria nel 1972. Aveva partecipato anche alle grandi classiche tra cui otto volte alla Milano-Sanremo e una volta al Giro delle Fiandre, alla Parigi-Roubaix, alla Liegi-Bastone-Liegi e al Giro di Lombardia. La sua passione per il ciclismo non si è mai fermata dato che, terminata la carriera tra i professionisti, era stato attivo come tecnico, dirigente e vicepresidente nella società dell’Uc Mirano nella quale ricopriva attualmente il ruolo di consigliere. Ogni anno inoltre andava con amici ed ex compagni di squadra ad assistere dal vivo ai campionati del mondo di ciclismo su strada.
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