«Rinunciare a villa Testani è stato un vero scandalo»
Mogliano. Bocciato il progetto dell’istituto europeo per lo sviluppo tecnologico L’ex sindaco Azzolini: «C’erano privati disposti a investire 200 mila euro»
MOGLIANO. Il Comune di Mogliano rinuncia al lascito testamentario di villa Testani: bocciato il progetto dell’Istituto Europeo per lo Sviluppo Tecnologico. Un centro di ricerca, un incubatore aziendale per start up in ambito scientifico e un piccolo orto botanico dedicato agli antichi semi: tutto questo, dopo un tira e molla burocratico che si è protratto per anni, sfuma clamorosamente. Sabato prossimo, in consiglio comunale, è in programma una discussione che prevede la rinuncia alla donazione effettuata da Luigia Testani nel 2013. Secondo l’esecutivo, guidato da Carola Arena, il gioco non vale la candela.
Per l’opposizione, però, è «una decisione scellerata». L’ex sindaco Azzolini, esprime disappunto e annuncia battaglia nel prossimo consiglio comunale sul tema: «Siamo all’assurdo», commenta, «siamo di fronte ad una grande incapacità politica. La decisione di rifiutare questo importante lascito è un’offesa al gesto d’amore nei confronti della nostra città. Come si fa a non accettare la donazione di un patrimonio immobiliare di pregio?». Nel 2013 l’ex insegnante Luigia Testani, vedova del commendatore e generale Raoul Papadia, nonché figlia dell’insegnante filantropa Elida Testani (professoressa di lingue al Duca degli Abruzzi di Treviso), decise di donare al comune di Mogliano la sua villa in via Damiano Chiesa. Il lascito testamentario conteneva un «vincolo di destinazione ad uso biblioteca e/o spazio culturale per letteratura, arte, musica e altre attività socio-culturali, con l’obbligo per il Comune di mantenere il nome di Villa Testani e di organizzare almeno una volta all’anno eventi a tema per il ricordo della famiglia Testani-Papadia».
Negli anni successivi sono stati emessi due bandi per l’assegnazione a soggetti privati in grado di ottemperare a tali vincoli. Si aprì, e si chiuse un anno fa, anche la trattativa con l’Istituto Europeo per lo Sviluppo Tecnologico, il cui ambizioso progetto prevedeva la creazione di un centro di ricerca e un incubatore per start-up. Sarebbero stati investiti 200 mila euro e, assicurano i proponenti, sarebbe stata data piena attuazione a tutti i vincoli testamentari. Non per il Comune di Mogliano: l’amministrazione Arena non ha voluto transigere sull’obbligatorietà della messa in sicurezza sismica, con inevitabile aumento dei costi. L’argomentazione che sarà sostenuta sabato in consiglio comunale dalla maggioranza è semplice: il valore dell’immobile è di 300 mila euro, la messa a norma costa il doppio. Il gioco non vale la candela. Azzolini si dice esterrefatto: «C’erano privati disposti a investire, anziché incentivare il privato sociale qui si fa di tutto per far fuggire la gente, e si rifiuta anche il lascito, una villa sul Terraglio», commenta «è scandaloso, in questo caso bisognava trovare una mediazione, compensare, opportunità e storia, scommettere sulla città. Ma non mi meraviglio, questa giunta è stata incapace di gestire anche una struttura totalmente a norma come le casette dell’ex Ipsa a Zerman, abbiamo visto bandi e contro bandi, senza che si venisse a capo di niente».
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