Rincari nelle mense scolastiche: bambini in classe con i cartelli

Dilaga a macchia d'olio la protesta contro gli aumenti che Brugnaro aveva promesso di cancellare se fosse stato eletto. I genitori chiedono anche controlli incrociati su chi presenta domanda di esenzione: "Ci sono i figli di tassisti acquei che mangiano gratis"

MESTRE.  Continua la protesta delle famiglie contro il caro mensa fatto passare dalla giunta Brugnaro e quella che molt genitori chiamano “mancanza di trasparenza in mensa”.
Lunedì 14 molti bambini si sono presentati a scuola con cartelli di protesta.
Continua insomma il “non vedo, non sento e non parlo” del Comune nei confronti delle richieste dei genitori.
Le famiglie hanno chiesto al sindaco di mantenere la parola data in campagna elettorale e di non avallare gli aumenti che erano stati decisi dal commissario Zappalorto e poi, con una giravolta a 360 gradi, fatti propri anche dalla giunta Brugnaro.
La giunta sostiene invece che la quota a carico delle famiglie è al di sotto del 60% del costo totale del pasto e che comunque i costi sono inferiori rispetto ad alcune altre città italiane.
Molti alunni si sono presentati a scuola con il pranzo al sacco e il uno “sticker” di protesta attaccato alla cartella
Secondo i rappresentanti dei genitori in alcune scuole si è raggiunto il 100% delle adesioni alla protesta e nel complesso non si è mai sotto l’85 per cento degli aventi diritto.
I genitori hanno da tempo preparato un documento con le loro richieste: abbassare le tariffe a 3,85 euro per le scuole primarie e a 3,60 per quelle dell'infanzia; tornare al tetto del 60% del pranzo a carico delle famiglie; rendere efficace il sistema di gestione elettronica evitando gli sprechi; aumentare al tempo stesso i controlli incrociati su chi ha presentato il diritto all’esenzione dal pagamento dei pasti.
Secondo alcuni genitori: «Fanno clamore i casi di figli di tassisti acquei i cui figli pranzano gratis e godono anche dall’esenzione dei ticket sanitari».
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia