Rimpasto imminente in giunta via la Guzzon, c’è Pellegrini
Rimpasto imminente nella giunta Brugnaro. Dopo settimane di incomprensione e polemiche anche pubbliche - in aula, durante il dibattito per il referendum - adesso la spaccatura è ufficiale. Francesca Guzzon, assessore al Commercio in quota Lega dell’amministrazione guidata da Luigi Brugnaro, è sul piede di partenza. Potrebbe essere rimpiazzata, si dice, dal consigliere della Lista Brugnaro, Paolo Pellegrini.
Da settimane Guzzon non si fa vedere in giunta, non risponde al telefono, evita commenti. E molti provvedimenti che la riguardano - sul commercio i plateatici e le attività produttive - vengono approvati in sua assenza, portati in giunta direttamente dal sindaco. Guzzon, 32 anni, nata a Marcon, era stata nominata un anno fa da Brugnaro in sostituzione di un’altra assessora della Lega, Rossana Pavan, che si era dimessa per «motivi personali».
Ultima scintilla, il referendum. Rapporti tesi con i separatisti e con una parte della Lega, quella che in Regione ha deciso di appoggiare la richiesta della consultazione. In realtà Brugnaro mantiene ottimi rapporti con il suo delegato alla Voga veneta e alle Tradizioni Giovanni Giusto. E ovviamente anche con la sua vicesindaco, l’ex dirigente del Demanio Luciana Colle. “No comment” da entrambi. «Ma non ci sono problemi politici», dicono.
Anche i rapporti con Luca Zaia, il governatore leghista del Veneto, si sono un po’ raffreddati. «Ma personalmente vanno molto d’accordo», dicono a Ca’ Farsetti. Il fatto è che la Lega, come nelle migliori tradizioni politiche, è divisa in correnti. Veneziani da una parte, entroterra dall’altra. Divisa anche sulla linea da seguire con l’amministrazione Brugnaro. In consiglio comunale la Lega è rappresentata da due consiglieri. Giusto, che è anche delegato alle Tradizioni, e Silvana Tosi, battagliera rappresentante dei comitati di terraferma contro i nomadi. Nell’ultimo Consiglio dedicato all’autonomia e al referendum, la Tosi aveva usato parole di fuoco contro il sindaco Brugnaro. «Ha tradito i patti, noi gli abbiamo portato 11 mila voti. Ma i patti non sono stati rispettati. Né sul referendum né sulla sicurezza né sul decoro».
Alla fine sia Tosi che Giusto avevano votato contro la delibera di giunta che proponeva il ricorso per «illegittimità» nel caso la Regione approvasse il referendum. Ma gli attriti sono rimasti. Come ne uscirà Brugnaro? La sua maggioranza in Consiglio è molto ampia. E in teoria non ha bisogno dei due voti della Lega. Anche gli alleati moderati (Forza Italia e le civiche) prendono sempre più le distanze dagli ex compagni di strada adesso guidati da Salvini. La soluzione potrebbe essere un rimpasto interno alla Lista Brugnaro. Al posto della Guzzon, si dice, potrebbe essere nominato Paolo Pellegrini, consigliere veneziano conoscitore della città. Per ora ha detto no perché non vuole lasciare la sua azienda. Ma la partita è aperta. (a.v.)
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