Rimesse degli immigrati, Venezia leader
Ancora una volta Venezia è in cima alla classifica delle province con i “flussi di rimesse” - ossia il denaro che gli immigrati che lavorano e vivono in Veneto inviano in patria - più alti della Regione. Rimesse che giocano un ruolo primario a sostegno delle famiglie degli immigrati e di conseguenza dello sviluppo dei Paesi di origine (basti pensare che dall'Italia vengono inviati ogni anno oltre 5 miliardi di euro, circa il doppio rispetto agli aiuti pubblici destinati dal nostro paese per lo sviluppo dei paesi poveri), un po' meno per le località che li ospitano, che in qualche caso rimangono a bocca asciutta, visto che questo denaro non viene rimesso in circolo nella zoppicante economia locale.
La Fondazione Leone Moressa ha analizzato i dati forniti dalla Banca d'Italia, con particolare attenzione alle province del Triveneto: nel 2015 sono stati inviati 550 milioni di euro dal Nord Est, in leggero calo rispetto all'anno precedente. Venezia assieme a Verona è in pole.
Se dal Veneto sono partiti complessivamente 411 milioni di euro nel 2015 (non a caso, infatti, ben cinque province venete risultano tra le prime 20 a livello nazionale), da Venezia ne sono andati via addirittura 97,83 milioni. L'anno precedente erano stati 96,4, il che si traduce in un più 1,6 per cento. E il dato è ancora più denso di significato se si pensa che Venezia (proprio stando ai dati forniti da dossier statistico immigrazione presentato a ottobre) è quinta in Regione per numero di immigrati, prima della città lagunare vengono Vicenza, Padova, Treviso e Verona, subito dopo Rovigo e Belluno.
La comunità del Bangladesh si conferma una delle più dinamiche in questo momento nel Nord Est: in Veneto è il secondo paese di destinazione dopo la Romania, e negli ultimi cinque anni ha visto un incremento del 30,3%. In forte aumento anche altri paesi dell'Asia meridionale come Pakistan, India e Sri Lanka. In forte calo invece le rimesse verso la Cina, fino a pochi anni fa il principale bacino dei flussi monetari. Cina, dunque, spodestata dal Bangladesh.
Le rimesse rispecchiano la demografia della presenza straniera: in Veneto la comunità bengalese viene dopo quella romena, a Venezia, invece, la situazione si inverte. Nel capoluogo veneziano il primo paese di destinazione è proprio il Bangladesh, con 34,7 milioni di euro inviati a casa, seguito da Romania (che risulta nelle prime posizioni in tutte le province del Veneto) e Moldavia. In terraferma, ad esempio, basta guardarsi attorno: macellerie, frutta e verdura e alimentari bengalesi che lavorano instancabilmente notte e giorno forti della deregulation del commercio (che sembra fatta proprio per loro), spuntano come funghi creando, talvolta, anche problemi di convivenza con il vicinato.
Concludono i ricercatori della Fondazione Leone Moressa: «Le rimesse continuano ad essere uno strumento di sostegno alle economie dei paesi d'origine degli immigrati. L'impatto di questi flussi, che in molti casi superano il 10% del Pil dei paesi beneficiari, è di certo superiore rispetto agli aiuti pubblici stanziati dai paesi occidentali. Per quanto riguarda la situazione italiana, sta cambiando rapidamente: in continuo calo le rimesse dei cinesi, mentre il Bangladesh è in forte espansione. Segno della dinamicità di questa comunità, molto attiva anche sul versante dell'imprenditoria».
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