Rimborsi sì, ma ricomincia la trafila

I nuovi criteri della Protezione Civile prevedono moduli da presentare in tempi strettissimi, ma il bando non è pronto
Di Giacomo Costa

VENEZIA. La buona notizia è che, finalmente, dal governo nazionale arriveranno 31 milioni di euro utili anche a coprire i danni sostenuti dai privati durante il devastante tornado che ha colpito la Riviera del Brenta poco più di un anno fa; la cattiva notizia, invece, è che per accedere a questi fondi sarà necessario compilare nuovamente tutte le carte e ripresentare le istruttorie, perché i nuovi criteri fissati dal dipartimento nazionale della Protezione Civile richiedono nuovi moduli, che dovranno essere pronti il prima possibile, visto che l’esecutivo Renzi prevede di impegnare i soldi entro la fine dell’anno. Per questo ieri mattina, a palazzo Balbi, l’assessore regionale all'Ambiente Gianpaolo Bottacin ha convocato i sindaci del territorio veneziano investito dalla calamità dell’8 luglio 2015, un incontro conoscitivo, poiché il bando vero e proprio sarà pubblicato tra qualche giorno, ma visti i tempi strettissimi l’appuntamento è stato già considerato “provvidenziale” dai primi cittadini sbarcati in laguna.

Risarcimenti. Meglio però fare subito chiarezza, visto che, come già accennato, quei 31 milioni di euro serviranno solo in parte a risarcire i privati colpiti dal tornado (le attività produttive danneggiate dovranno aspettare): quegli stessi fondi, infatti, dovranno anche coprire i disastri causati sempre nel 2015 dalle frane in Cadore, dalle grandi piogge e dalle nevicate del 2014 e, infine, dalle alluvioni e dalle tracimazioni che a maggio 2013 hanno sconvolto addirittura 102 Comuni veneti; in totale, in questo ultimo triennio, la ricognizione ufficiale ha individuato 62 milioni e 699.649 euro di danni (36 milioni e 294 mila per la Riviera, 4 milioni e 879mila per le inondazioni, 20 milioni e 992mila per le catastrofi atmosferiche), sempre prendendo in considerazione unicamente i privati (le imprese, in totale, aspettano infatti altri 40 milioni e 263.932 euro).

Rassicurazioni. Bottacin ieri ha cercato di guardare gli aspetti positivi e ha voluto rassicurare i sindaci sulla distribuzione di queste risorse statali: «Abbiamo convocato immediatamente voi della Riviera del Brenta», ha ricordato l'assessore, «gli altri saranno chiamati solo dopo ferragosto».

I dati. Del resto i dati parlano chiaro: solo a Dolo si contano più di 29 milioni di danni (più quasi 12 milioni alle aziende), per 214 soggetti; a Mira quasi un altro milione di euro (oltre 5, invece, alle attività), per 36 persone; a Pianiga, infine, altri 6 milioni (e quasi due per le imprese), per 273 privati.

Beni mobili. Sempre tra gli aspetti positivi di questa nuova valutazione del governo c’è il risarcimento in parte anche dei danneggiamenti ai beni mobili (precedentemente era possibile solo per barche, auto e moto, ovvero proprietà registrate e immatricolate): nei nuovi moduli di richiesta, infatti, si potrà pretendere un rimborso forfettario di 300 euro per ogni vano dell’immobile, soldi utili a coprire la distruzione di mobilio ed elettrodomestici; per il resto, secondo l’assessore ci si potrà attendere coperture fino all’80 per cento per la prima casa e fino al 50 per eventuali seconde abitazioni.

I moduli. «I nuovi moduli saranno preparati dal dipartimento nazionale», ha concluso Bottacin, «e saranno distribuiti dai Comuni, che gestiranno le istruttorie, mentre la Regione fungerà da coordinamento. Una volta raccolte tutte le domande sarà possibile determinare quanta parte di quei 31 milioni arriverà».

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